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Axum: la città etiope in cui è custodita l’Arca dell’alleanza

Di Camilla
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–  Axum: la città santa dell’Etiopia –

Se c’è un posto in Etiopia dove storia, leggenda e devozione si fondono, regalando un’esperienza estremamente suggestiva, quello è Axum. Questa cittadella, nella regione del Tigray (nord dell’Etiopia), custodisce le tracce di un antico e importante passato, ma soprattutto un tesoro unico: l’Arca dell’alleanza.

Grazie al suo particolare patrimonio archeologico, Axum è una delle zone più turistiche dell’Etiopia. Non pensare però alle folle di visitatori, in particolare stranieri: nelle due volte che ci sono stata ho incontrato non più di cinquanta turisti. Insieme a Lalibela (a cui ho dedicato un articolo), è sicuramente una delle tappe da non perdere in Etiopia se si vuole scoprire un po’ delle tradizioni, del passato e della cultura di questo paese.

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Per le vie di Axum

Axum e l’Arca dell’alleanza

Quello di Axum fu un importante regno dell’Africa centro orientale, che vide le sue origini intorno al IV secolo a.C e il suo apice intorno al I secolo d.C. Il regno aveva rapporti commerciali con India e Mediterraneo orientale e nel tempo accrebbe sempre di più la sua influenza.
La storia di Axum però è anche legata a quella della famosa regina di Saba, di cui parla il Vangelo così come il Corano. Su questo personaggio si sono interrogati in molti e le versioni sono contrastanti, ma resta in ogni caso una figura di grande fascino, in modo particolare per gli Etiopi. Il nome che è le hanno attribuito è Macheda e la collocano proprio nelle terre di Axum.

Secondo i testi sacri etiopi, la regina venuta a conoscenza della grande saggezza di Salomone, decise di affrontare il lungo viaggio da Axum fino a Gerusalemme per conoscerlo. Durante quell’incontro sarebbe stato concepito un figlio, che divenne poi sovrano in Etiopia con il nome di Menelik I. Una volta divenuto grande, il sovrano sarebbe tornato a Gerusalemme per conoscere Salomone e lì avrebbe trafugato l’Arca dell’alleanza: la preziosa scatola che custodiva le tavole dei dieci comandamenti.

Secondo il popolo etiope questo tesoro è conservato proprio ad Axum, in una piccola chiesa, dove sole il sacerdote custode può entrare. Solo in alcuni momenti predefiniti, per il Timkat e all’inizio di ogni mese, una copia viene portata in processione con una solenne e toccante cerimonia.

La fede in Etiopia: l’Arca in processione

Oltre ad aver preso parte al Timkat, ho avuto la fortuna di partecipare a una di queste cerimonie periodiche: bisogna recarsi ad Axum nei primi sette giorni del mese. Ci si deve alzare alle 4 del mattino, mentre la città è avvolta nel buio completo. Come ci si avvicina alla chiesa di Santa Maria di Sion si iniziano a vedere candele accese e persone avvolte nei tradizionali schemma bianchi. Si muovono in silenzio, si sente solo il calpestio sul terreno non asfaltato. Dal cortile della chiesa, dove hanno accesso solo gli uomini, a un certo punto escono due suonatori di masinko (tradizionale strumento), seguiti da monaci, diaconi e sacerdoti coperti con ombrelli riccamente decorati. Uno di loro trasporta la copia dell’arca coperta da un elegante manto.

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Durante la cerimonia con la copia dell’Arca dell’alleanza

Si alzano i canti e i fedeli iniziano a seguire la processione, ondeggiando al ritmo della melodia. Ci sono moltissime persone, tanti giovani, sembra un fiume  bianco infinito. Tutti sono completamente assorti, nessuno bada a noi (ed è molto strano perché siamo gli unici stranieri e di solito ciò attira l’attenzione). Solo la notte del Timkat vedrò qualcosa di simile. La cerimonia tra preghiere e canti va avanti per quasi due ore, fino al sorgere del sole.

Ti ho voluto raccontare questo momento perché la particolarità di Axum è legata all’Arca dell’alleanza e alla straordinaria importanza che essa ricopre per l’Etiopia: questo tipo di cerimonie permette veramente di scoprire un lato centrale della cultura locale.

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La cappella in cui è custodita l’Arca dell’alleanza

Cosa vedere ad Axum

Seppur il grande fascino di Axum sia legato all’Arca dell’alleanza, essa però non si può vedere. Sarebbe custodita in una piccola cappella abbastanza recente ricoperta di ornamenti d’orati. Accanto c’è la chiesa più antica, Nostra Signora Santa Maria di Sion, uno dei maggiori luoghi di culto per l’Etiopia, risalente al XVII secolo. L’antica cattedrale, con tre archi sulla facciata, all’interno è decorata con dipinti dai tradizionali dipinti dai colori accesi che si trovano in tante chiese etiopi. Purtroppo è accessibile solo agli uomini: il mio compagno è potuto entrare e ammirare gli stupendi libri realizzati a mano.

Oltre alla chiesa antica e alla cappella dell’Arca, c’è anche una chiesa novecentesca, dalla forma tonda, e accessibile anche alle donne. Nei pressi della chiesa c’è poi un museo con testi sacri e reperti ritrovati nella zona.

 

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Nel parco delle steli di Axum

Axum e il parco nord delle steli

Tra i punti di maggior interesse di Axum c’è il parco nord delle steli: una serie di maestose steli  che secondo gli storici rappresentano la parte esteriore di tombe pagane. A testimoniarlo ci sarebbero simboli quali la testa dell’alce, usato come animale sacrificale. Le steli più elaborate sarebbero state dei nobili, mentre le più piccole e semplici del popolo.

La più grande, ma in realtà ridotta in pezzi (forse crollata già al momento della costruzione), misura 33 metri e pesa 50 tonnellate. Tra quelle intatte la più alta arriva oltre i 20 metri. In questo parco c’è anche il famoso obelisco di Axum, che vide opporsi Etiopia e Italia: l’obelisco fu trafugato durante la colonizzazione nel 1936 e riportato ad Axum solo nel 2005. Sotto le steli è visitabile una parte delle tombe sotterranee.

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Le tombe sotto le steli

Un po’ più distante dal centro si trova un altro sito archeologico: secondo alcuni ricercatori tedeschi, lì ci sarebbero i resti del palazzo della regina di Saba, risalente al X secolo a.C. Quelle tracce sono state ritrovate sotto un altro edificio fatto costruire da un re cristiano. Durante gli scavi è stato individuato anche un altare: forse quello in cui era custodita l’Arca trafugata a Gerusalemme.

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All’interno del palazzo della regina di Saba

Tra le cose da vedere ad Axum ci sono poi i bagni della regina, una vasca d’acqua dove spesso si celebrano cerimonie religiose. Lì vicino c’è un’altra tappa imperdibile di Axum: la stele di Ezna, re del IV secolo. Si tratta di una pietra incisa su ogni lato in tre lingue diverse (Greco, Sabeo e Geez), ritrovata da un contadino nel suo terreno e oggi protetta da una piccola casetta. Una testimonianza importante per gli storici anche per decifrare le lingue Sabeo e Geez.

Un po’ fuori dal centro abitato di Axum si possono invece visitare le tombe del re Kaleb e di suo figlio Gebre Meskal, databili VI secolo. Sono in cima ad una collina che offre una bella vista sul circondario. Le tombe sono composte da più stanze e tre sarcofagi. La particolarità è data dal preciso incastro di pietre.

Nei mercati etiopi

Come in ogni località in Etiopia, anche ad Axum una tappa d’obbligo è al mercato: lì si può vedere lo svolgersi della vita quotidiana, i cibi tipici e l’artigianato locale, soprattutto tessuti e cestini, ma anche le acconciature delle donne.

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Al mercato di Axum

Visitare Axum: consigli pratici

Il mio consiglio è di visitare i siti archeologici con una guida (in città è facile trovarne, anche rivolgendosi agli hotel) per poter apprezzarne veramente l’importanza. In un paio di giorni al massimo si può tranquillamente visitare tutta la città. Con un giorno in più si può fare un giro nelle chiese rupestri del Tigray: la zona infatti è famosa per le chiese scavate nella roccia. Vanno visitate con un accompagnatore e bisogna tenere presente che alcune non sono accessibili alle donne. Il tour tra le chiese rupestri è però qualcosa di affascinante.

Un’ultima nota: Axum è raggiungibile in areo o in bus sia da Addis Abeba che da Gondar.

Spero che il mio racconto ti abbia incuriosito e fatto scoprire un angolo di un paese che porto nel cuore.

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14 Commenti

Rita 25 Ottobre 2022 - 0:07

Mia madre è nata in Africa,italiana di origine, ma purtroppo non ha mai avuto la fortuna di andare ad Axum e a lalibela, ma ha letto tutto il vostro articolo, siete veramente bravi nello spiegare, complimenti

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romano panagin 4 Agosto 2020 - 17:53

Dopo aver saputo che si stimano più di 10.000 gli steli e che ho visto l’obelisco di Axsum trafugato da italiani durante la colonizzazione nel 1936 e riportato ad Axum solo nel 2005 da altri italiani, ho capito l’ingnoranza di alcuni uomini politici, che per evidensarsi fanno spendere inutilmente soldi al popolo italiano..

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Valentina 10 Dicembre 2018 - 15:46

Che emozione essere presenti alla cerimonia! Hai vissuto un momento speciale e unico.. Non sono mai stata ad Axum, mi piacerebbe moltissimo visitarla, ora che ho letto questo articolo così interessante! 🙂

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Camilla 10 Dicembre 2018 - 22:05

Ciao Valentina, si abbiamo avuto la fortuna di prendere parte a cerimonie molto particolari e affascinanti

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Giulia 10 Dicembre 2018 - 8:35

Le chiese rupestri sono splendide, ho un debole per gli edifici scavati nelle rocce. Interessante anche la storia dell’Arca, la cerimonia deve essere molto toccante. Bel post Camilla!

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Camilla 10 Dicembre 2018 - 22:06

Ciao Giulia, grazie mille. Axum è un posto ricco di storia e fascino e il circondario è stupendo.

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Julia 9 Dicembre 2018 - 8:08

Bellissimo scoprire questi luoghi che pur turistici non vedono più di una cinquantina di persone. Particolare il fatto che l’arca non Si possa vedere, mi incuriosisce molto

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Camilla 9 Dicembre 2018 - 9:43

Ciao Julia, sono quel genere di luoghi dove riesci ancora ad immergerti completamente nella cultura di un popolo. Il mistero dell’Arca e la devozione che hanno per essa sono straordinari.

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Raffi 7 Dicembre 2018 - 16:31

Molto interessante questo post. Mi hai riaperto un mondo che si era chiuso anni fa, al termine dell’Uiversità, con l’ultimo esame di storia antica in cui avevo studiato AXUM. Non ci sono mai stata e vederne le foto è piaciuto molto.

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Camilla 8 Dicembre 2018 - 8:39

Ciao Raffi, ma che bello, sono contenta! Axum è veramente una cittadina ricca di fascino.

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Virginia 7 Dicembre 2018 - 11:57

Che bello potersi immergere nella cultura di un popolo! Tu sicuramente lo hai fatto durante questo viaggio, lo si percepisce dalle tue parole e dal tuo racconto. Conosco un po’ di più l’Etipia grazie a te adesso

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Camilla 7 Dicembre 2018 - 14:34

Ciao Virginia, io sono stata molto fortunata perché avendoci lavorato per 8 mesi ho anche avuto modo di girare tantissimo e scoprirne tanti aspetti

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Simona 7 Dicembre 2018 - 10:21

Che emozione partecipare in prima persona alla cerimonia! Penso che per loro sia davvero un momento sacro, ecco anche perché non hanno notato minimamente la presenza di altri. Queste sono le occasioni per le quali non importa a che ora suona la sveglia, sono esperienze che non dimenticherete mai!

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Camilla 7 Dicembre 2018 - 10:26

Ciao Simona, hai perfettamente ragione: in Etiopia ci sono molte cerimonie che si svolgono prima che sorgono il sole. Sono però momenti unici che permettono di scoprire alcuni lati di una cultura difficile da cogliere altrimenti per questo la sveglia presto non conta. Abbiamo avuto modo di vedere cerimonie stupende.

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