– Cosa fare a Tropea –
Costruita in cima a uno sperone di tufo a strapiombo sul mare, con lo scenografico santuario di Santa Maria dell’Isola che si staglia davanti al centro abitato, Tropea è sicuramente uno dei luoghi più iconici della Calabria. Ad avermi colpita è soprattutto il suo centro storico, fatto di piazzette e strette vie, su cui si affacciano antichi palazzi dai grandi portoni signorili: edifici storici, a cui il tempo ha sbiadito un po’ i colori e lasciato qualche segno, senza intaccarne assolutamente il fascino.
Nel mio on the road in Calabria, Tropea occupa un posto speciale: le persone incontrate nelle prime tappe del viaggio mi avevano tanto parlato della sua bellezza, eppure io non mi ero fatta aspettative. Forse perché questa regione mi stava già dando così tanto e io mi stavo ormai lasciando trasportare, spiaggia dopo spiaggia, paesino dopo paesino, concedendomi il lusso di godermela un pezzettino alla volta, senza pensare al giorno dopo.
Alla scoperta di Tropea
Gioiello della Costa degli Dei, Tropea ovviamente non è solo l’antico borgo e il santuario: è anche mare, lunghe spiagge bianche così come calette rocciose. Ma andiamo per ordine e scopriamo insieme cosa fare a Tropea.
La leggenda vuole che Tropea sia stata fondata da Ercole, che di rientro da Gibilterra si fermò lungo questo tratto di costa, facendone uno dei suoi porti. La storia ci conduce invece all’epoca romana, quando a sud di Tropea fu costruito un porto commerciale. Sia sotto i Romani che sotto i Greci, la cittadina vide una buona prosperità. Poi passò agli Arabi e infine fu riconquistata dai Normanni. La città continuò a prosperare anche sotto gli Aragonesi.
Cosa fare a Tropea
Un giro per il centro di Tropea, come avrei capito, è d’obbligo: a mio parere anche più di uno, non ti fermare ai punti più frequentati e conosciuti, gironzola per i vicoli per scoprirne tutta la sua bellezza. Passeggerai accanto ai bellissimi palazzi del ‘700 e ‘800, alcuni dei quali oggi sono strutture turistiche. Tra un edificio storico e un affaccio mozzafiato, non potrai poi non imbatterti nei prodotti tipici, da quelli artigianali come la terracotta a quelli culinari, come le immancabili cipolle di Tropea e i peperoncini appesi un po’ ovunque.
Largo Ercole è la piazza principale, dove si trova anche il punto informazioni. Da lì potrai dirigerti verso la cattedrale, poi proseguire verso largo Galluppi, fino ad uno dei tanti affacci, in questo caso rivolto verso il porto. Dirigiti poi verso piazza del Municipio e prosegui tra le vie interne fino all’affaccio Raf Vallone. Ti troverai quindi in largo Migliarese e subito dopo largo Ruffa, tra le piazze più belle della cittadina secondo me. Puoi dunque proseguire verso l’altro affaccio, percorrendo le vie interne, raggiungerai largo Cannone con il santuario proprio di fronte. In alta stagione via Indipendenza e via Umberto I si riempiono di gente e, a volte, anche di bancarelle.
Tropea, le tappe da non perdere
In un programma di cosa fare a Tropea ti suggerisco di inserire una sosta alla Cattedrale di Santa Maria Santissima di Romania, dedicata alla santa patrona, ma conosciuta anche come cattedrale dei Normanni, perché edificata sotto il loro dominio nel 1200. La struttura fu costruita in conci di tufo giallina e pietra lavica. All’interno c’è una statua della Madonna di Romania realizzata da un allievo di Giotto. Accanto c’è il museo diocesano.
Tappa d’obbligo a Tropea è il Santuario di Santa Maria dell’Isola, simbolo della città.
Lo sperone di roccia un tempo era circondato dal mare, per questo chiamato isola: definizione rimasta immutata fino ad ora, anche se ormai è collegato alla terraferma. Fin dall’alto Medioevo fu luogo di comunità monastiche e persone in cerca di raccoglimento. Sulla sua origine non ci sono certezze, ma gli studi parlano di un primo insediamento di monaci eremiti greci. Tra il 1066 e il 1090 il santuario fu donato dai Normanni all’abate di Montecassino Desiderio, che divenne poi papa Vittore III. Ad oggi, la chiesa è ancora di proprietà dell’abbazia di Montecassino.
La costruzione ha subito diversi rifacimenti e oggi della struttura originaria non resta quasi nulla, se non alcuni elementi architettonici interni. La chiesina è piuttosto piccola e poco decorata. Di rilievo c’è la statua della Sacra Famiglia, che ogni 15 di agosto viene portata in processione. Su un masso posto lungo il sentiero venivano portati i malati di gastrite e sintomi simili, essendo considerata una roccia miracolosa. Dietro al monastero c’è un grazioso giardino pieno di fichi d’india, da cui si gode un bel panorama. L’accesso al giardino è a pagamento (4 euro), mentre in chiesa si entrava anche senza biglietto. La vista è stupenda anche se non si accede al giardino.
Ai piedi del santuario ci sono alcune delle spiagge più famose di Tropea, lunghe distese di sabbia bianca interrotte proprio dallo scoglio: al di sotto c’è anche una cavità rocciosa, come una galleria che attraversa l’isola.
Cosa fare a Tropea: le spiagge da non perdere
Ovviamente pensando a cosa fare a Tropea non si può non dedicare del tempo al mare: qui l’acqua è uno spettacolo e di spiagge incantevoli ce ne sono parecchie. Oltre a quelle nella parta bassa del borgo, a ridosso di Santa Maria dell’Isola, ci sono altre due località che voglio assolutamente consigliarti: spiaggia Michelino e spiaggia di Riaci.
La spiaggia Michelino si trova poco prima di Tropea e vi si accende con una lunga scalinata. È un’ampia caletta delimitata dalle rocce ai due estremi. Qui è tutto piuttosto selvaggio, non troverai bar né stabilimenti. L’acqua è stupenda e il litorale sabbioso: una sabbia fina che sembra quasi cous cous. Perdona il paragone, ma dalle mie parti la consistenza è diversa e questa mi ha colpita molto.
L’altra spiaggia è quella di Riaci, subito dopo Tropea: anche qui bisogna scarpinare un po’ per arrivare. In realtà sotto c’è un parcheggio a ridosso della sabbia, ma si riempie facilmente. La spiaggia è molto ampia e ci sono anche un paio di bar.
Consigli pratici per visitare Tropea
Prima di chiudere qualche consiglio pratico.
- Se vuoi mangiare una buona pizza ti suggerisco Quei bravi ragazzi. Parlo di pizza perché io sono vegetariana, quindi non saprei consigliare posti di pesce o carne. In questo ristorante abbiamo mangiato 2 volte, ottima pizza e squisiti anelli di cipolla di Tropea. Perché ovviamente a Tropea devi assaggiare piatti a base di cipolla. Degli amici locali mi avevano suggerito anche la frittata con la cipolla: dicono sia divina, ma noi non abbiamo avuto modo di provarla.
- Questione parcheggi: in alta stagione Tropea è piana di turisti e lasciare l’auto non è facile. Ci sono degli ampi parcheggi a pagamento (1 euro l’ora) ma sono spessi pieni. Fai molto attenzione perché, almeno quando siamo andati noi, i vigili erano “molto molto” fiscali e multavano qualsiasi auto non fosse nelle strisce. Un posto gratis dove lasciare la macchina è il parcheggio della stazione, è piccolino ma se hai fortuna è un’ottima soluzione: non è per niente lontano dal centro.
- A me Tropea è piaciuta molto, però ad agosto era veramente super affollata. Se hai modo di andarci fuori stagione è la cosa migliore.
Piccola nota amara
Non voglio chiudere questo articolo su cosa fare a Tropea con una nota stonata però non posso non parlare dell’unico aspetto che mi ha lasciata amareggiata: l’immondizia. Abbiamo visto cumuli di sacchi lasciati in strada per giornate intere e mucchi di immondizia abbandonata nei pressi delle calette più belle. Non so come sia organizzato lì il sistema di ritiro dei rifiuti e non voglio attaccare nessuno, ma ammetto che l’impatto non era bello e in alcuni tratti per le calette anche piuttosto puzzolente. Un appunto però va fatto anche ai viaggiatori: perché era chiaro che molti rifiuti, per dove si trovassero, fossero stati abbandonati di ritorno dalle spiagge. Ma perché si va in posti tanto belli, magari facendo anche lunghi tratti a piedi, e poi si lascia l’immondizia proprio in quei luoghi che ci hanno regalato tanta bellezza?
Mi scuso per la chiosa polemica, ma non riuscivo a trattenerla. Spero che i miei consigli siano utili per un tuo prossimo viaggio!
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