– Nara: gita di un giorno alle porte di Kyoto –
Prima capitale stabile del Giappone, Nara custodisce una serie di siti e monumenti di grande bellezza, di cui la maestosa statua del Grande Buddha è sicuramente il più conosciuto e scenografico. Tutti i luoghi di maggior interesse sono raggiungibili a piedi in una suggestiva passeggiata all’interno del Nara-Koen, il grande parco in cui gironzolano indisturbati i cervi.
Nara è sicuramente una meta da mettere in programma se si è a Kyoto e si vuole vedere qualcosa al di fuori della grande città (Se vuoi sapere cosa vedere a Kyoto qui trovi il mio articolo). Per visitarla è sufficiente una giornata, mettendo in conto di partire la mattina di buon ora. Bisogna infatti tenere sempre in considerazione che i templi chiudono al massimo alle 18, molti anche prima. Se la fama di Nara è legata principalmente al Grande Buddha, è vero però che tutto il Nara-Koen è un susseguirsi di scorci incantevoli. Immersi nella natura si sale verso la collina alla scoperta di una serie di tesori, molti dei quali Patrimonio Unesco, che mostrano anche chiare influenze cinesi e coreane.
Nara, prima capitale del Giappone
Fino al VII il Giappone non aveva una capitale fissa: secondo i tabù shintoisti dopo la morte dell’imperatore la sede del governo doveva essere spostata in un’altra città. Con la diffusione del Buddhismo e di una serie di importanti riforme del 646 fu però decisa la creazione di una capitale stabile: la città scelta nel 710 fu proprio Nara. In realtà ricoprì questo ruolo solo per 75 anni, anche in seguito all’eccessivo potere assunto dalla corrente buddhista.
Come raggiungere Nara
Nara è facilmente raggiungibile dalla stazione centrale di Kyoto con treni che in meno di un’ora arrivano a destinazione. Per chi ha il Japan Rail Pass (qui spiego come funziona) è comodo usare la JR Nara Line Rapid Service che porta alla stazione JR di Nara. Altrimenti consultando Hyperdia si trovano treni per destinazione KintetsuNara. Dalla stazione di Nara si può andare all’area dei siti in bus o a piedi. Io consiglio di fare una bella passeggiata, perché la distanza non è molta e piano piano ci si immergere nell’atmosfera del luogo.
A passeggio con i cervi
Tra i motivi per cui Nara è famosa, come accennato sopra, non c’è solo la stupenda statua del Grande Bhudda, ma anche la presenza di oltre 1000 cervi che passeggiano tranquillamente nel parco, cercando cibo tra i turisti. Prima dell’avvento del Buddhismo questi animali erano considerati messaggeri degli dei. Magari non sono importanti come la famosa statua, ma di sicuro contribuiscono a rendere la visita in città molto particolare. Senza dimenticare il senso di serenità dato dal fatto che gran parte degli spostamenti tra un sito e l’altro avvengono in questo bel parco.
Cosa vedere a Nara
Accolti dalla magia delle pagode
Come anticipato, in una giornata siamo riusciti a vedere i luoghi di maggiore interesse di Nara. La prima tappa è stata il Kohfuki-ji: un tempio buddhista che originariamente si trovava a Kyoto e fu trasferito qui nel 710. Dei numerosi edifici che lo componevano oggi non resta molto, se non due eleganti pagode di tre e cinque piani, risalenti al 1143 e al 1426. Non c’è un motivo preciso, ma le pagode sono tra le costruzioni che più affascinano: hanno qualcosa di magico che cattura la mia attenzione. Quella di cinque livelli, tra l’altro, è la seconda più alta del Giappone.
All’interno dello stesso complesso si trova anche l’Eastern golden hall che custodisce una serie di interessanti statue un tempo poste negli edifici andati perduti. L’ingresso è a pagamento, ma io credo ne valga veramente la pena. Al momento della nostra visita era in costruzione un altro edificio.
La potenza del Grande Buddha
Non c’è dubbio che il principale motivo per cui abbiamo scelto di visitare Nara fosse la statua del Grande Buddha. L’attesa non è durata molto: il Todai-ji è stato infatti la seconda tappa della nostra passeggiata. Al suo interno si trova l’enorme padiglione del Daibutsu-den (ingresso a pagamento), l’edificio in legno più grande al mondo. Ricostruito più volte, ora è grande solo due terzi rispetto alle sue dimensioni originali. Proprio questa imponente costruzione custodisce il Daibutsu , o Grande Buddha: è una delle statue bronzee più grandi al mondo.
Alta circa 15 metri e con un peso di circa 500 tonnellate, raffigura il Buddha da cui sono nati tutti i mondi e i rispettivi Buddha. Sembra che fu commissionata dall’imperatore Shoma come talismano contro il vaiolo, che aveva imperversato in Giappone. Il monumento fu commissionato nel 743 e l’edificio del Todaiji fu completato otto anni più tardi. Secondo il mito, la statua fu colata in bronzo da più di due milioni di giapponesi, esaurendo allo stesso tempo le riserve di metallo del paese.
Dai guardiani alla leggenda del buco
Tra le particolarità del Padiglione anche le statue in legno dei guardiani, di norma poste sul portale. Sono di un’espressività disarmante. Ad attirare l’attenzione dei visitatori è poi uno stretto buco ai piedi di una delle colonne in legno: si dice sia grande come una narice del Grande Buddha. Chi riesce ad attraversarlo potrà raggiungere l’illuminazione. Era così piccolo che non ci ho neanche provato.
Ovviamente, essendo la grande attrazione di Nara, il Daibutsu-den è molto affollato. Io mi lascio suggestionare da questi posti, e come di fronte alla statua di Kamakura (qui l’articolo sulla città), anche questa volta per me è stata una visita molto toccante, nonostante la tanta gente presente.
I templi minori
Se il Daibutsu-den è il tempio più importante, non vanno però trascurati quelli minori che rientrano nello stesso complesso: il Nigatsu-do e il Sangatsu-do. Il primo è circondato da un bel portico che offre un panorama niente male. A breve distanza si trova il Sangatsu-do, dove noi abbiamo avuto la fortuna di assistere a un’esibizione musicale molto particolare.
Il santuario delle lanterne
Dal Todai-ji si raggiunge facilmente il Kasuga Taisha, un grande santuario shintoista costruito per la prima volta nell’VIII secolo, poi distrutto e ricostruito ogni venti anni come voleva la tradizione, almeno fino al XIX secolo. La particolarità di questo edificio è data dalla presenza di centinaia di lanterne lungo il sentiero che conduce all’ingresso, come pure all’interno della struttura stessa.
Tutte quelle lanterne in fila creavano un effetto ottico quasi ipnotizzante. Due volte l’anno, in un’apposita festa, vengono accese tutte quante: posso solo immaginare la meraviglia.
Dai templi alla via dei negozi
Per chiudere la visita al Nara non poteva mancare un giro in una delle vie più caratteristiche, quella di Naramachi, dove si trovano una serie di case tradizionali in legno, la maggior parte trasformate in negozio e locali. Vendono di tutto, tra cui molti prodotti artigianali e cibo tipico. A me è piaciuta tantissimo, anche se i prezzi non erano economici.
Nara il primo giorno dell’anno
La nostra visita a Nara è stata resa ancora più intensa dal fatto che fosse il primo giorno dell’anno. Per i Giapponesi il primo di gennaio è una data speciale (qui ho scritto del Capodanno nella terra del Sol Levante): la tradizione vuole che ci si rechi nei templi e nei santuari e si facciano offerte secondo i riti tradizionali. A metà giornata presso gli edifici sacri c’erano lunghe file di persone che pazientemente aspettavano il loro turno per fare la loro preghiera ed esprimere il loro desiderio. Al Kasuga Taisha ho fatto fatica a capire dove finisse quel fiume umano che lentamente procedeva verso l’edificio maggiore.
Come per la sera del 31 poi, i luoghi sacri sono spesso circondati di stand gastronomici: a Nara una delle vie del parco era piena di bancarelle che vendevano ogni sorta di street food. Impossibile resistere, abbiamo provato un po’ di tutto (e come sempre non sono sicurissima di cosa io abbia mangiato!).
Nara conserva quell’atmosfera del Giappone più tradizionale e più spirituale, quell’aurea mistica che la presenza del Grande Buddha esalta e rende unica. Una giornata in città è sicuramente indimenticabile.
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6 Commenti
Bellissimo il Giappone. Un viaggio che farò sicuramente prima o poi!
Te lo auguro Silvia, è un’esperienza pazzesca sia per i bellissimi posti che si possono vedere sia per la differenza culturale. è una continua scoperta!
Ricordo con piacere Nara e i suoi cervi. Una tappa da non perdere in Giappone!
Ciao, si concordo con te. Nara è una di quelle tappe da mettere assolutamente in programma. 😉
Che bella giornaliera! Un luogo sicuramente da visitare se ci si trova a Kyoto
Si, secondo me è una tappa da non tralasciare assolutamente.