Per noi Boston era una tappa con un significato speciale, già prima di metterci piede: oltre ad essere una delle città simbolo degli Stati Uniti, con una rilevanza storica importantissima, è anche il luogo dove vivono due cari amici, con i quali abbiamo condiviso parte della nostra esperienza in Etiopia. Per questo non vedevamo l’ora di visitarla e le aspettative non sono state deluse.
Boston non ti accoglie con grattacieli svettanti, che pure non mancano, e con il caos tipico di New York o altre grandi città statunitensi. Ha tutta un’altra dimensione, più a misura d’uomo, più calma, a tratti più intima; ma al tempo stesso è una città dal carattere forte e con una storia che fa sentire il suo peso.
Almeno ai miei occhi, parte del suo fascino deriva proprio dal suo passato:
qui nel febbraio del 1773 ci fu la rivolta del Tea party, in particolare dei giovani del Sons of Liberty, contro il dominio britannico. Fu uno degli atti di protesta più importanti, tanto che gli storici lo considerano come l’inizio della guerra d’Indipendenza.
Tutte le tappe di questo cruciale momento storico si possono rivivere lungo il Freedom trail (il sentiero della libertà), che raggruppa le sedici attrazioni più rilevanti di Boston in un percorso di circa 4 chilometri. Un coinvolgente viaggio attraverso la storia della città e degli Stati Uniti in generale.
Si parte dal Boston Common Visitor Centre (dove forniscono tutte le informazioni e la mappa) e si prosegue seguendo una striscia rossa (fatta di mattoni o dipinta su selciato e pareti):
è impossibile perdersi. La prima vera tappa è alla Massachusetts State House, sede dell’assemblea legislativa del Massachusetts e del Governatore dello Stato, con l’abbagliante cupola d’orata. Consiglio di visitarla perché a me è piaciuta molto, compreso il merluzzo di legno che pende dal soffitto nella Camera dei deputati, a testimoniare l’importanza dell’industria della pesca per questo stato. Noi abbiamo anche assistito ad una conferenza stampa di un politico, ritrovandoci in mezzo ad una folla di giornalisti. Proprio di fronte c’è il bellissimo parco Common Garden: quando ci siamo stati noi, in pieno inverno, il laghetto al centro era ghiacciato e ci pattinavano come nei migliori film americani. Non mancavano neanche gli scoiattoli, nonostante il freddo.
Il Freedom Trail ti permette non solo di fare un tuffo nella storia, ma di scoprire a poco a poco la città passeggiando per le sue bellissime vie.
Gli occhi si muovono dall’alto al basso, passando dagli alti grattacieli per posarsi poi su piccole costruzioni in legno, che sembrano resistere orgogliose all’avanzare della modernità. Tra le tappe del Freedom Trail ci sono l’Old State House, sede dell’assemblea legislativa fino al 1798, nonché l’edificio più antico di Boston; la casa di Paul Revere, figura simbolo della rivoluzione, e l’Old South Meeting House, dove fu organizzata la rivolta del Tea Party. Fanno parte del percorso anche l’Old North Church, dove fu lanciato il segnale per avvisare dell’arrivo delle truppe britanniche, e la Faneuil hall, simbolo della libertà di espressione. Queste sono solo alcune delle tappe del percorso, che si chiude con il Bunker Hill Monument.
Boston però non è solo il Freedom trail, che già comunque basterebbe per decidere di visitarla.
Con i nostri amici come guida personale, abbiamo passeggiato molto per la città, curiosando per il grazioso quartiere di Beacon hill, che arriva fino al Parlamento. Con le sue casette in mattoni rossi e i suoi negozietti è sicuramente uno spaccato perfetto della vita del posto. Da non perdere anche Copley square, dedicata ad un illustre cittadino, John Singleton Copley, su cui si affacciano tra l’altro la deliziosa Trinity Church e la Public library.
Suggestiva poi la passeggiata lungo il fiume, magari al tramonto. Per vedere Boston dall’alto invece si può salire sul Prudential Centre, purtroppo è un po’ costoso ma si vede tutta la città. Ovviamente non ti aspettare lo skyline newyorkese.
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Non si può però visitare Boston senza fare una tappa ad Harvard e al Mit,
due tra le più famose istituzioni universitarie degli Stati Uniti. Un giro per il campus è d’obbligo, l’area infatti è molto bella e ti permette di dare un’occhiata da vicino alla vita universitaria americana. Tutto intorno il quartiere è pieno di negozi dedicati agli studenti.
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Boston per me è stato però anche il luogo in cui ho finalmente realizzato cosa vuol dire vedere una partita di basket in America:
è uno sport che mi piace, ma non sono una fan sfegatata. Posso però assicurarti che è uno spettacolo da non perdere, anche per capire di più gli Americani. Noi abbiamo assistito alla sfida NBA Celtics vs Bucks al fantastico TD Garden. Hai presente quello che vedi in tv? Cheerleaders, musica, show man, mascotte giganti? È quello e molto di più: è un enorme festa, in cui tutti hanno voglia di divertirsi, dal bambino al vecchietto, la maggior parte truccati con i colori della squadra e con indosso cappelli e occhiali assurdi. Tutti ballano e cantano. Nei break ci sono veri e propri spettacoli e giochi per il pubblico. Io lo consiglio anche a chi non è appassionato di sport. (Ovviamente se preferisci l’hockey lo spettacolo è lo stesso).
La visita a Boston non sarebbe stata la stessa se non avessimo assaggiato anche qualcosa di tipico:
il Quincy Market, vicino alla Faneuil Hall, è stato il posto perfetto per farlo, vista la varietà di cibo in vendita, da gustare in un’atmosfera che sembra quella di un festival culinario. La zona tra l’altro è veramente carina, piena di negozi. Tra i must della città ci sono i crostacei, in particolare l’aragosta. Come non citare poi il Boston cream? È la versione locale del Donuts. Per me che sono un’amante del cheescake il top è stata però la cena alla Cheescake factory, un ristorante (anzi una catena) dove preparano decine e decine di varianti di cheescake.
Per non farci mancare nulla, la tappa a Boston si è chiusa con un giro al Wrentham village premium outlets: il paradiso per gli amanti dello shopping, ma anche per chi vuole approfittare del cambio favorevole e degli sconti assurdi di questi posti (altro che saldi italiani). Comunque ce ne sono diversi sparsi per gli Stati Uniti, soprattutto subito fuori dalle grandi città.
Boston è stata la prima tappa del nostro lungo viaggio negli U.S.A. e credo che l’esperienza americana non potesse partire in posto migliore.
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6 Commenti
Wow! Non sono mai stata negli USA ma quando leggo questi racconti mi chiedo ancora cosa stia aspettando!
Ciao Tania, un viaggio in Usa è pazzesco. Io vorrei tornarci presto, ho già in mente un nuovo itinerario 😉
Ho amato intensamente Boston, non credevo che una città così piccola potesse rapirmi così tanto!
Ciao Marina, si anche io non pensavo che sarei rimasta così colpita da Boston e invece mi ha proprio conquistata, nonostante mi abbia accolta con una gran pioggia.
Sembra molto bella Boston e spero tanto di riuscire a visitarla la prossima volta che andrò negli Usa!
Ciao Valentina, per me è stata una bellissima scoperta. Molto diversa da Washington o New York, forse più a misura d’uomo. Io ci tornerei volentieri.