– Napoli: alla scoperta delle Catacombe e del rione Sanità –
La mia ultima visita a Napoli è stata l’occasione per scoprire un luogo ricco di fascino e storia, le Catacombe di Napoli, ma anche un progetto importante, messo in piedi da un gruppo di giovani che ogni giorno lavorano con passione per cambiare le cose nel rione Sanità.
Le cose da vedere a Napoli sono veramente molte (a breve ne scriverò nel dettaglio) e sicuramente le catacombe sono tra quelle da non perdere. Io ho avuto modo di scoprirle in un appassionante giro che ha toccato più tappe (che ti racconterò tra poche righe), con una guida dell’associazione Catacombe di Napoli e membro della Cooperativa La Paranza.
La Cooperativa La Paranza e il volto nuovo del rione Sanità
Il mio weekend a Napoli mi ha permesso di conoscere il progetto avviato da La Paranza, una realtà fatta di giovani del Rione Sanità che hanno deciso di mettersi insieme e, con la guida di un sacerdote, di provare a cambiare le cose nel quartiere. Stanno riportando alla luce luoghi storici di Napoli rimasti per troppo tempo chiusi, stanno attirando turisti nel rione, dal quale molti si tenevano alla larga, e hanno creato nuove opportunità di lavoro.

Uno scorcio del Rione Sanità
È progetto impegnativo e difficile ma che dal 2006 ha già fatto tanta strada. Le Catacombe di Napoli (le Catacombe di San Gennaro e di San Gaudioso) così come la chiesa di San Gennaro extra moenia restituite al pubblico sono solo un esempio di quanto fatto.
Non più solo un gruppo di ragazzi
Intorno al progetto iniziale si sono attivate e create altre cooperative che svolgono preziosi lavori, come L’officina dei Talenti, autrice del particolare sistema d’illuminazione delle catacombe. Il più recente traguardo è stato l’avvio di una casa editrice che ha stampato un primo libro, Le voci del rione Sanità, che raccoglie le storie di molti ragazzi del posto. Nel tempo la Cooperativa ha fatto rete con altre realtà, dalle associazioni ai privati, dando vita alla fondazione comunità di San Gennaro, nata con lo scopo di dare stabilità a quanto fatto e promuovere nuovi progetti. Sono state lanciate tante iniziative, che coinvolgono famiglie e ragazzi, pensate per la gente del posto ma anche per i turisti, come i laboratori giornalieri di ceramica e gli aperivisita. Tante realtà che collaborano e che, vincendo bandi e con l’aiuto di privati, stanno dando la possibilità di toccare l’altra faccia del Rione Sanità.

Io e Titti, la guida che ci ha accompagnati alla scoperta delle Catacombe
Il giro che ti racconterò a breve è stato molto interessante per me, ma a renderlo ancora più speciale è stata la passione di Titti, una guida che ha saputo trasmettere tutto l’impegno che lei e i suoi colleghi mettono nel progetto, come pure l’orgoglio di vedere le cose cambiare e i turisti aumentare.
Visita alla Catacombe di Napoli
Le Catacombe di Napoli propongono vari itinerari (dalle singole catacombe di San Gennaro e San Gaudioso ad un percorso più ampio, oltre alle iniziative a cui accennavo sopra). Noi abbiamo partecipato al Miglio Sacro: un tour guidato di oltre 3 ore che dalle Catacombe di San Gennaro porta alla scoperta di alcuni dei luoghi del Rione Sanità. Le tappe toccate sono:
- le catacombe di San Gennaro
- la basilica di San Gennaro extra moenia
- la basilica di Santa Maria della Sanità
- il cimitero delle Fontanelle
- palazzo San Felice
- palazzo dello Spagnolo
- le vie del rione Sanità

Uno scorcio delle Catacombe di San Gennaro
Le Catacombe di San Gennaro
Non ci poteva essere luogo più suggestivo per iniziare questo giro: un vero viaggio indietro nel tempo nei sotterranei scavati a partire dal II secolo d.C. Le catacombe di San Gennaro comprendono oltre ai luoghi di sepoltura anche due basiliche, con tanto di fonte battesimale. Si sviluppano su due livelli e nacquero probabilmente come luogo di sepoltura pagano, per poi diventare cristiane intorno al III secolo. Qui fu sepolto Sant’Agrippino, VI vescovo di Napoli e primo patrono della città, e successivamente San Gennaro (le cui spoglie furono in parte trafugate dai Longobardi prima di essere recuperate e riposte nel duomo).

La parte inferiore delle Catacombe di San Gennaro
Le catacombe mostrano bene il particolare rapporto tra la vita e la morte dei napoletani, ma raccontano altrettanto chiaramente il cambiamento dell’iconografia da pagana a cristiana, con la conservazione di alcuni segni grafici che però assumono un significato del tutto diverso. Sono infatti visibili affreschi tra i più antichi del Sud Italia.

Uno degli affreschi all’interno delle Catacombe di San Gennaro
Le catacombe sono prive di barriere architettoniche e dotate di un sistema di lastre che ripropone in rilievo le opere maggiori per permettere anche ai non vedenti di scoprirne la bellezza. Al di là del progetto che c’è dietro, le Catacombe di San Gennaro sono una tappa imperdibile a Napoli.
La basilica di San Gennaro extra moenia
Questa basilica collegava la città dei vivi a quella dei morti (le catacombe) ed oggi è considerata una porta di passaggio tra presente e futuro. Recuperata dopo un periodo in cui fu adibita a magazzino, oggi ospita un teatro e delle mostre. Usciti dalla basilica ci si addentra per le vie del Rione Sanità.
La Basilica di Santa Maria di Sanità
La basilica contiene vari esempi di arte napoletana ma sicuramente ciò che colpisce è la cripta, dov’è custodito anche l’affresco della Madonna con bambino: le persone erano solite pregarla per curare i mali del corpo e dell’anima, per questo il nome Santa Maria della Sanità. Molti però conoscono la chiesa come basilica di San Vincenzo, dal nome del protettore del rione, che secondo la tradizione bloccò l’epidemia di peste nel 1838. Molto suggestiva la riproduzione del cristo posta al centro della cripta su uno specchio che completa otticamente l’opera che vede scolpito solo metà del corpo.
Il cimitero delle fontanelle tra fede e leggende
Il cimitero delle fontanelle è un ossario comune costruito in una grande cava di tufo, che si articola in più grotte. Nell’800 fu dato un ordine ai corpi, dividendo tra le anime in pezzentelle, che non potevano permettersi degna sepoltura, appestati e preti (quest’ultimi erano coloro che erano stati sepolti nelle chiese e poi portati qui).

Un angolo del cimitero delle Fontanelle
Dopo la seconda guerra mondiale si diffuse l’abitudine di pregare le anime in cambio di qualcosa: le persone si prendevano cura degli scheletri fino ad adottarli. Se il desiderio espresso si realizzava lo scheletro veniva trattato sempre meglio fino ad esser posto in teche. Quelli girati al contrario erano i teschi che non funzionavano. Le leggende sorte nel tempo sono tante e rendono questo luogo ancora più particolare.

Il cimitero delle Fontanelle nel Rione Sanità
I palazzi del Rione Sanità
Durante il tour del Miglio Sacro si visitano anche alcuni palazzi del Rione Sanità, che rappresentano due esempi d’architettura di grande valore. Il primo è Palazzo San Felice, costruito tra il 1724 e il 1728: la sua particolarità è data dalle scale ad “ali di falco”, riprodotta poi in palazzo dello Spagnolo. Fu lo stesso San Felice a progettare l’edificio, che venne accolto con grandi perplessità dai contemporanei, convinti che sarebbe crollato.

Palazzo dello Spagnolo nel Rione Sanità
Subito dopo si trova palazzo dello Spagnolo, molto meglio conservato rispetto al primo. Lo stabile è conosciuto anche come palazzo dei Fascisti perché vi risiedettero alcuni gendarmi.
Il giro al Rione Sanità permette anche di scoprire alcune interessanti opere di street art, che portano forti messaggi di unione e pace, come quello sulla basilica di Santa Maria della Sanità, o quello dei volti sorridenti posto di fronte.
Il lavoro della cooperativa La Paranza e di tutte le realtà che vi ruotano attorno, è significativo e fondamentale per restituire il rione alle persone, a chi lo abita e a chi viene da fuori. Le Catacombe e le altre tappe rientrano per me tra le cose da vedere assolutamente a Napoli, perché non solo permettono di scoprire dei tesori d’arte e storia, ma racconto anche un altro volto del rione Sanità.

Una delle chiese del rione Sanità ricoperta con un coloratissimo murales
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12 Commenti
Che bel reportage, grazie. Non conoscevo questo progetto. Ho una passione per le catacombe e gli ossari, ma non sapevo ad esempio che potessero esserci affreschi così ben conservati. Spero di visitare questa zona prima o poi, magari con la stessa appassionata guida che hai avuto tu! 🙂
ciao Lucy, secondo me le catacombe sono un pezzo imperdibile di Napoli. Poi il lavoro fatto dai ragazzi della cooperativa è pazzesco. 🙂
Napoli la conosco poco e men che meno le catacombe che non ho visitato in alcuna città. Un tour che mi piacerebbe fare
Ciao Julia, per conoscere Napoli ci vorrebbero mesi, però se ti capita di andare non perderti le catacombe.
Oddio ma che spettacolo’! Io sono stata a quella di Roma .un po di tempo fa… mi ricordo che Erano davvero suggestive! *_* ora che “sto invecchiando” sono diventata un po’ ansiosa e mi darebbe ansia stare in un posto così piccolo!
Ciao Flavia, in realtà le catacombe di Napoli non sono piccole, sono spazi piuttosto ampi quindi non dovresti aver problemi. io ti consiglio di visitarle se hai modo. 😉
Mi hai incuriosita tantissimo con il tour del Miglio Sacro: è un’attività che voglio assolutamente fare quando vado a Napoli. Ci sono stata una volta sola, anni fa, ed è giunta l’ora di tornarci. Bellissimi anche i palazzi del Rione Sanità. Grazie delle dritte!
Ciao Francesca, Natale è un ottimo periodo per fare una visita a Napoli. La visita al Rione Sanità con i tour dell’associazione Cataconìmbe di Napoli te la consiglio vivamente. I luoghi che si visitano sono molto interessanti e il progetto che permette tutto ciò è di grande valore. 🙂
Non sono mai stata a Napoli quando ho qualche giorno libero tendo sempre ad andare all’estero e mai a rimanere in Italia. Però è una città che mi incuriosisce da sempre e soprattutto mi hanno affascinato le foto delle catacombe complimenti
Ciao Claudia, io era la seconda volta che ci andavo ma la prima che visitavo le Catacombe e il rione Sanità. Secondo me è una parte di Napoli che merita assolutamente di essere conosciuta e il lavoro che stanno facendo i ragazzi delle Catacombe di Napoli è straordinario. 🙂
Bellissime foto e molto bello anche il racconto del tour. da napoletana apprezzo particolarmente chi parla con passione e amore della mia città, grazie 😊💜
Ciao Emanuela, che Napoli sia bellissima lo sanno tutti, ma ci sono tanti piccoli tesori meno noti che invece meritano di essere conosciuti. Sto già pensando ad un nuovo weekend in città per continuare a scoprirne i suoi angoli. 🙂