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Giappone: stranezze e curiosità che forse non conosci

Di Camilla
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Il viaggio in Giappone è stata un’esperienza pazzesca: è un paese estremamente affascinante e in due settimane abbiamo visto molti luoghi bellissimi e tanto diversi tra loro (qui l’itinerario). I templi, le pagode, i giardini, ma anche i mega grattacieli, i negozi e il treno più veloce al mondo ti lasciano letteralmente senza parole. Ma oltre a conquistarti con il suo indiscutibile fascino, ti stupisce continuamente anche per una serie di cose curiose e insolite.

 

È vero, ogni paese e ogni cultura ha le sue particolarità, scoprirle è parte stessa del viaggio. Poi ci sono luoghi che ne hanno più di altri e, secondo me, il Giappone è uno di quelli, almeno agli occhi di noi Occidentali. A volte sono abitudini, altre volte oggetti o posti. Qui voglio parlarti proprio di quelle cose curiose che mi hanno sorpresa in Giappone, da quelle più serie a quelle più divertenti.

 

1) Nel paese del Sol Levante c’è una ritualità anche per le cose più semplici:

non sto parlando della cerimonia del tè o dei mille inchini. Mi riferisco ad azioni banali e quotidiane. Tanto per fare un esempio: anche i cassieri dei negozi al momento di farti il conto e darti il resto ripetono formule e gesti di cortesia per interminabili minuti, il tutto per farti vedere bene i soldi e ringraziarti. Anche all’una di notte.

 

2) Religione e superstizione sono strettamente connesse

tanto che a volte non capisci dove finisce una e inizia l’altra. Nei templi, ad esempio, alla devozione si accompagnano una serie di azioni che sembrano scaramantiche. Prima di fare una donazione, ad esempio, si battono le mani un tot di volte e si gira su stessi. C’è poi l’abitudine di comprare portafortuna e di pescare (dopo aver pagato) i tradizionali Omikuji (letteralmente “lotteria sacra”), che contengono delle predizioni divine: se il messaggio è negativo il biglietto va annodato a un pino del luogo, così che la sfortuna attenda lì e non segua la persona. Si sceglie il pino perché il nome giapponese è simile al verbo attendere. La sera del 31 dicembre, ad esempio, si accende una corda poggiandola su una fiamma sacra, nel tentativo di portarla a casa ancora ardente in segno di buon auspicio per l’anno nuovo.

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La cerimonia del fuoco di capodanno

 

3) All’aperto non si può fumare liberamente ma puoi farlo in molti ristoranti, anche microscopici.

In strada ci sono dei piccoli spazi appositi, indicati da una segnaletica orizzontale, dove chi fuma deve autoconfinarsi. Nessuno sgarra. Fuori da quei riquadri, niente sigarette.

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I cartelli e gli annunci in stile fumettoso sono ovunque in Giappone

4) Nei mezzi pubblici è vietato parlare al cellullare.

Non sai come sia bello viaggiare e non dover sentire i fatti personali degli altri passeggieri che passano il tempo al telefono. I cellullari devono essere in modalità silenziosa e non li senti mai suonare.

 

 

5) Lo street food è diffusissimo in Giappone ma non si mangia mai camminando:

nonostante sia facilissimo trovare stand e negozietti che vendano cibo, non incontri mai un Giapponese che cammina mangiando.

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L’irresistibile street food giapponese

 

 

6) Per le strade non ci sono cestini dei rifiuti, è quasi un’impresa trovarne uno.

Ogni sera mi ritrovavo le tasche del giaccone colme di cartacce che non avevo potuto buttare.

 

7) È pieno di kombini:

piccoli straordinari supermercati dove puoi trovare di tutto, da oggetti per la casa al cibo pronto (che ti scaldano sul momento). Si trovano ad ogni angolo e non chiudono mai! Ci puoi anche comprare i biglietti per alcuni musei.

 

8) Ogni 100 metri trovi anche distributori di bevande:

non c’è mai cibo, solo bibite. Ma quanti tipi è impossibile immaginarlo, se non lo si vede direttamente. Ci sono bevande che si trovano solo in Giappone, sia calde che fredde, alcune sono veramente squisite. Non dimenticherò mail il Qoo alla mela!

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I favolosi distributori di bibite giapponesi pieni di cose folli

 

9) Se ci sono bibite assurde, gli snack non sono da meno:

sia dolci che salati. Ci sono varianti delle più note marche che non si trovano altrove. La scelta è infinita, impossibile non cedere.

 

10) Le confezioni di snack e oggetti sono fantastiche,

spesso sembrano tratte dai cartoni animati, specie quelle per il make up. Potrebbero inizialmente sembrare dei prodotti per bambini, ma ti assicuro che sono studiati per gli adulti di ogni età.

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Alcuni packaging di prodotti per make-up in stile manga

 

11) Una cosa geniale sono le macchinette per ordinare mentre sei in fila al ristorante:

ordini, paghi e come ti siedi ti arriva il piatto pronto. In questo modo anche se in un ristorante c’è la fila, non sei costretto ad attendere molto perché tutto scorre velocemente. Se non è efficienza questa!

 

12) I cartelli e le insegne per strada sono spesso a fumetti,

compresi i manifesti che indicano divieti o segnalano pericoli in stile manga.

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I cartelli e gli annunci in stile fumettoso sono ovunque in Giappone

 

13) Il must però è il water:

un concentrato di tecnologia che all’inizio fa quasi paura. Ti puoi fare il bidè in automatico (con diverse regolazioni per il getto d’acqua), si disinfetta ogni tot minuti e ha pure la musica (queste le funzioni base!). Li ho visti fatti così anche nei bagni pubblici dei santuari.

 

 

14) I Giapponesi hanno un rispetto ossequioso per le file.

Alla fermata della metro ci sono i segni per terra, che corrispondono esattamente a dove si apriranno le porte: si mettono tutti in ordine, in fila indiana, e aspettano pazienti il loro turno. Questo vale per ogni coda.

 

15) Le persone non solo non passano avanti, ma non spintonano o infastidiscono gli altri, neanche quando hanno fretta e qualcuno gli impedisce di passare.

Sulla scala mobile, se ti metti in mezzo e intralci il passaggio, nessuno si lamenterà, rimarranno tutti dietro ad aspettare di arrivare alla fine. Non spingono neppure quando hanno fretta e rischiano di perdere un treno perché la persona davanti ha deciso di non procedere lungo il corridoio e intasa l’entrata. Loro aspettano e se non riescono salgono sul treno successivo. L’ho visto con i miei occhi! È un modo di agire strettamente connesso al loro grandissimo rispetto per la privacy propria e altrui.

 

16) Davanti a negozi e bancarelle ci sono gli uomini-cartello (o donne cartello):

dei veri e propri strilloni, di solito in piedi su uno sgabello o su una scala, che annunciano le offerte.

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Un esempio di strillone – butta dentro di uno store giapponese

 

17) Come non citare i Neko cafè e i Made cafè.

I primi sono bar con i gatti che camminano ovunque. Servono per rilassarsi: entri, consumi e accarezzi i gatti. Ora si stanno diffondendo anche quelli con i gufi. Poi ci sono i Made cafè, con le cameriere vestite da liceali o da personaggi dei cartoni: l’opinione degli occidentali su queste ragazze è un po’ confusa e spesso fuorviante, ma ci vorrebbe un articolo a parte per parlarne e approfondire tutto un aspetto della cultura giapponese. Comunque, sono solo cameriere, non pensate male.

 

18) Gli autisti dei bus sembrano un mix tra presentatori televisivi e vigili che gestiscono il traffico.

Parlano di continuo usando un microfono: forniscono informazioni sul tragitto, sulle fermate e non so cos’altro, il tutto gesticolando vistosamente, quasi stessero dirigendo il traffico. E lo fanno anche quando il mezzo è già dotato della voce registrata che dà le indicazioni. Poi però se chiedi una cosa in Inglese spesso non ti rispondono.

 

19) Non esistono ciabatte oltre il 42

né negli hotel, né nei tempi e tanto meno nei combini: il mio ragazzo avendo il 45 andava sempre in giro con mezzo piede di fuori, quando era costretto a mettere le ciabatte.

 

20) Davanti ai ristoranti spessissimo ci sono le riproduzioni iper-realistiche dei piatti del menu,

si tratta di creazioni reralizzate a mano e fatte talmente bene da sembrare cibo vero, è un’arte. Volendo è possibile acquistare tantissime di queste opere in una zona di Tokyo specializzata in prodotti per ristoranti chiamata Kappabashi, anche se il costo è molto elevato.

 

 

 

Ero partita per scrivere 10 cose curiose sul Giappone e sono arrivata a 20. In realtà la lista sarebbe potuta essere più lunga, aggiungendo per esempio il Gundam di 18 metri o il Godzilla in cima al tetto di un hotel in centro, ma per ora mi fermo qui!

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2 Commenti

Valeria 25 Maggio 2018 - 11:46

Hehe, ce ne sono di cose curiose in Giappone! Ho visto che hai fatto proprio un bell’itinerario!

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Camilla 25 Maggio 2018 - 13:07

Grazie mille Valeria. Si, ci sono tantissime cose assurde, un viaggio in Giappone è tutta una pazzesca scoperta!

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