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Scoprire Valencia in tre giorni, itinerario dettagliato

Di Camilla
La Cattedrale di Santa Maria a Valencia

La meta di Valencia, o Cap i Casal come la chiamano i Valenciani, è stata selezionata un po’ a caso all’ultimo minuto, ma si è rivelata un’ottima scelta. Nonostante sia tra le città più popolose della Spagna, è quel genere di meta perfetta per una breve vacanza: tre o quattro giorni bastano, salvo che non si voglia visitare anche l’area circostante e il bio parco (gente del luogo me ne ha parlato benissimo).


Quello che ti racconto qui è il nostro personale itinerario di tre giorni a Valencia, pronto a partire?
Pernottando in centro si può girare la città tranquillamente a piedi, anzi ti suggerisco vivamente di visitarla passeggiando (o al massimo in bici) per goderne gli scorci. Solo per andare al mare è necessario prendere l’autobus, ma il servizio è buono, anche se un po’ affollato d’estate.
Noi abbiamo pernottato al Casual Hotels: molto carino, confortevole e dalla posizione ottima, praticamente su piazza Ayuntamiento, la grande piazza del municipio. L’hotel è in stile vintage, molto curato e con personale gentilissimo (consigliatissimo!).

 

Plaza Ayuntamiento a Valencia

Plaza Ayuntamiento a Valencia

 

Ecco le tappe fondamentali del viaggio alla scoperta di Valencia.

Primo giorno: plaza de Toros e plaza Ayuntamiento, plaza del Reina e Cattedrale di Santa Maria, Basilica de la Virgen de los Desamparados e Barrio del Carmen.
Secondo giorno: mercato centrale, Lonja de la Seda, Torres de Quart e spiaggia (più porto).
Terzo giorno: giro in bici al Jardin del Turias fino alla Ciudad de las Artes y las Ciencias, quartiere Ruzafa.

Giorno 1°: Alla scoperta del centro storico di Valencia.

Pernottando in Plaza Ayuntamiento non potevamo non partire da qui. La piazza a forma triangolare è stata costruita dopo la demolizione di un convento francescano di cui è rimasto solo parte del giardino: da un lato si trova una grande fontana e dall’altro uno spazio usato per eventi. Tutto intorno eleganti edifici bianchi d’ispirazione barocca che ospitano, tra l’altro, la sede delle poste, del Comune e dell’annesso museo storico. Per quest’ultimo, informati su giorni e orari di apertura (di norma è aperto dal lunedì al venerdì fino alle 15.00). Noi non ci eravamo informati ed essendo andati a cavallo del weekend non siamo riusciti ad entrare.
Stando di fronte al Comune, a sinistra si può raggiungere la Plaza de Toros (circa 300 metri) con la grande arena per le corride e l’adiacente Estación del Norte, inaugurata nel 1917, un ottimo esempio di modernismo valenciano. Tra plaza Ayuntamiento e Plaza de Toros c’è un grande viale pieno di negozi di vari brand, perfetto per lo shopping.

Guardando il comune in plaza Ayuntamiento a destra c’è un bivio: una strada porta a Plaza de la Reina, mentre l’altra al mercato centrale.

 

Il mio suggerimento è di dirigerti verso plaza della Reina per visitare la cattedrale di Santa Maria che vi si affaccia. La chiesa, un mix di stile romanico, gotico e barocco, è sorta sui resti di una moschea. La cattedrale di Valencia (ingresso 3 euro) è molto bella, soprattutto per l’abside centrale: al suo interno c’è un piccolo museo (compreso nel prezzo, con oggetti religiosi e un paio di opere di Goya) e, soprattutto, la stanza in cui è custodito il Santo Graal.

Secondo la tradizione è il calice usato da Gesù nell’ultima cena.
Non ti aspettare una sala enorme e sontuosa: è una stanza quadrata dalle pareti in pietra lavorata e un altare in alabastro in cui è contenuto il calice, piccolo per la verità, ma adornato di pietre preziose. Il luogo è molto suggestivo e mantiene qual fascino che nasce dal mix di leggenda e spiritualità.

Se hai voglia di fare un po’ di scalini, ben 207, ti consiglio di salire sul Miguelete (ingresso 3 euro): la torre dalle undici campane a cui sono stati dati nomi femminili. Dall’alto si può ammirare la città.
La cattedrale di Valencia ha tre portali, ognuno in uno stile diverso, di cui quello degli apostoli affaccia sul lato in cui ogni giovedì si riunisce il Tribunale de la Aguas, rito millenario della città.

Accanto alla cattedrale c’è un’altra chiesa importante per i Valenciani, che (devo ammetterlo) ho apprezzato meno: la chiesa della Vergin de los Desamparados, affacciata sull’omonima piazza.

Visitata la cattedrale è il momento di immergersi nelle vie del Barrio del Carmen, la parte vecchia della città, dove l’ideale è girare senza meta e senza fretta per ammirare i palazzi di stili diversi. Quest’area è diventata molto dinamica, frequentata da giovani e piena di localini dove bere e mangiare, nonché di negozietti, non solo per turisti (per fortuna). Ti consiglio di farti un giro sia di giorno che di sera.

 

Giorno 2: Dai mercati al mare.

Il secondo giorno per noi è iniziato al mercato centrale, ti suggerisco di approfittarne per mangiare qualcosa di tipico, ma non è un posto dove trascorrere ore. La struttura è notevole, in metallo con vetrate e piastrelle decorate, sia dentro che fuori. All’interno, al primo piano, ci sono stand che vendono ogni tipo di alimento e bevanda, mentre al secondo piano souvenir e altri oggetti per turisti. Una sosta vale sicuramente la pena farla, ma noi non siamo stati molto.

 

Di fronte al mercato si trova Lonja de la Seda (mercato della seta), qui invece sarei potuta rimanere per ore. In verità non è molto grande, ma è un luogo che mi ha catturata.

Valencia è stata una delle più importanti città commerciali prima della scoperta dell’America e questa struttura ne rappresenta il potere economico. In questo edificio della fine del 1.400, che da fuori assomiglia ad un castello, venivano decisi i prezzi. C’è un’alta e suggestiva sala con colonne gotiche, dove erano stipulati i contratti; si passa poi alla torre, in cui erano rinchiusi i commercianti disonesti, e in due saloni con maestosi soffitti a cassettoni. In una di queste stanze c’era il tribunale. A completare il tutto un incantevole giardino. Dopo il mercato della seta, attraversando una parte del Barrio del Carmen siamo arrivati alle torri di Valencia, dove è possibile salire e godere del panorama.

 

 

Dopo la visita al centro ci siamo spostati al mare in autobus.

Ci vuole una mezz’ora ma la lunga e larga spiaggia merita una visita. Percorrendo tutto il viale di palme si arriva al porto: lungo la passeggiata si trovano una serie di locali, già molti attivi dal tardo pomeriggio. (Per ritornare al centro c’è da aspettare un po’, perché gli autobus son pienissimi e ci mettono un po’ a fare il giro).

Giorno 3: Natura e scienza.

Il terzo giorno abbiamo affittato le bici (ci sono vari posti per affittarle, uno vicino al Casual hotels) diretti ai Jardin del Turias: qui un tempo sorgeva un fiume che fu deviato dopo l’ennesima inondazione. Ora c’è un rigoglioso parco dove la gente passeggia e si ritrova per attività ricreative. In una parte ci sono i campi sportivi, mentre lungo il percorso si incontrano boschetti, prati, il patio della musica e il gigante Gulliver, su cui si può salire gratuitamente.

Alla fine del giardino c’è la spettacolare Ciudad de las Artes y las Ciencias, una delle attrazioni più note di Valencia.

Credo che le bici siano il mezzo migliore per visitare i giardini e andare nel famoso complesso scientifico, dove vieni proiettato direttamente nel futuro. La struttura è divisa in tre parti: Hemisfèric, Museo de las Ciencias e Palacio de las Arte (dove si tengono manifestazioni artistiche). Per visitarla tutta ci vorrebbe un giorno (costo oltre 30 euro). Noi non siamo entrati per questioni di tempo, ma già da fuori la struttura è affascinante. Si rimane stregati soprattutto dall’edificio sferico, che richiama in modo veramente realistico la forma di un occhio, con tanto di ciglia.

 

Per chiudere la vacanza abbiamo deciso di trascorrere l’ultima serata nel quartiere Ruzafa.

La sera questa zona si anima con locali all’aperto, ristoranti, bar e pub. Dopo la squisita cena al ristorante vegetariano Copenhagen ci siamo fermati nel famoso bar libreria Ubik (da vedere!).

Ubik-Valencia-Spagna

La fantastica libreria-bar Ubik di Valencia

 

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2 Commenti

Chiara 25 Marzo 2018 - 19:33

Sto pensando a Valencia già da un pò, anche perché mi hanno detto che la città è davvero molto family friendly, e viaggiando con due bimbi credo sia l’deale! Grazie per i consigli

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Camilla 25 Marzo 2018 - 20:01

Ciao Chiara, a me Valencia è piaciuta molto. Non ho figli però per quello che ho avuto modo di vedere con dei bambini non avrai problemi, poi c’è anche il Jardin del Turias che è bellissimo anche per i più piccoli, come pure la Città dell’arte e della scienza. 🙂

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