– Street art a Campobasso –
Facciate stupende cariche di messaggi forti, opere d’arte che stanno trasformando il volto di una città, ma che si fanno anche veicolo di un intento di cambiamento più ampio: è Draw the line, il festival della street art di Campobasso, promosso dalla locale associazione Malatesta.
Un progetto che nel 2021 compirà 10 anni e che ha visto la partecipazione di artisti straordinari, famosi e non.
Per gli amanti di arte urbana, Campobasso è una delle città da mettere in lista: la sua street art non lascerà delusi: i murales che si possono ammirare sono veramente di altissimo livello e ne sono molti. Di seguito troverai tutte le aree principali del Draw the line.
Cos’è Draw the line
Muri che non devono solo essere decorativi, ma che devono parlare, comunicare un messaggio forte. C’è un chiaro intendo di riqualificazione urbana dietro il Draw the Line, ma il festival va oltre e diventa molto di più del semplice abbellimento di uno o più quartieri: è incontro tra persone, è condivisione. È il primo passo di una ripartenza per riappropriarsi dei luoghi, prendersene cura e ricominciare a viverli.

Le opere di Made 514 e Milu Correch
Come hanno spiegato gli organizzatori in un’intervista reperibile sulla loro pagina facebook, i murales sono spesso stati la prima spinta, a cui è seguita una serie di interventi di cura fatti dagli abitanti dei quartieri. Draw the line a Campobasso è un percorso che sfrutta tutta la forza dell’arte urbana e che va al di là di essa.
Nasce dal desiderio di non restare a guardare ciò che non va, ma di provare a fare qualcosa, riportando le persone al centro e iniziando a vivere anche i quartieri più periferici, a tratti più difficili, in un modo nuovo.
Il progetto sembra funzionare bene, testimonianza ne è anche il cambio di atteggiamento verso questa forma d’arte, sempre più ben voluta dai cittadini. Qualcosa che ho toccato con mano visitando alcuni quartieri, quando tutti coloro che ho incontrato, dai bimbi agli anziani, si sono adoperati, prima ancora che io potessi chiedere informazioni, affinché riuscissi ad ammirare tutte le opere senza perdermene neanche una.
Draw the line, street art a Campobasso
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Quartiere San Giovanni
Iniziamo questo giro alla scoperta della street art a Campobasso dal quartiere San Giovanni, zona periferica di grandi palazzi, dove si possono ammirare una decina di meravigliose facciate dipinte: qui, a mio parere, ci sono alcuni dei pezzi più belli della città.
Parti da via Liguria
Sulla facciata di un palazzo appena si arriva c’è La cuccagna di Blu, un’opera che è una denuncia della nostra società basata sul capitalismo, con una divisione in classi netta e iniqua, dove l’opulenza sfrenata di chi è ai vertici si basa sullo sfruttamento drammatico degli altri.

L’opera di Blu in via Liguria
Il murales è diviso in fasce, come dei gironi, enfatizzate dai colori, per sottolineare le divisioni: la parte più bassa spinge a riflettere anche sull’impatto ambientale del nostro modello di consumo e di vita.
Dall’altro lato dello stesso palazzo c’è il murales di Peeta, che purtroppo è piuttosto sbiadito.
Via Marche
QVia Marche è un concentrato di opere da lasciare senza parole. Spiegarle tutte trasformerebbe questo articolo in un libro, vi lascio però qualche dettaglio per farti fare un’idea dei muri pazzeschi che potrai trovare:
- “It’s not a game”di Antonello Macs, inserito nel 2017 nella classifica dei murales più belli al mondo. Qui c’è un forte messaggio di denuncia sui rapporti ambigui di potere tra Putin, Trump e Kim Jong-un alle prese con una partita di risiko in cui a perdere siamo tutti noi.

It’s not a game – quartiere San Giovanni
- Light on the horizon, la spettacolare opera di Vesod in cui la figura realistica della donna si contrappone ad un contesto frammentato di forme geometriche e luci che restituiscono un senso di infinito e di immaginaria tridimensionalità. Tratto dell’artista è proprio questo giocare con figure geometriche astratte e figure decomposte per insistere sul concetto di tempo presente e infinito.

La facciata di Vesod
- La donna con tre teste dell’artista argentina Milu Correch, un tributo ad Ecate, dea delle streghe e delle Janare.
- La favola dell’avvoltoio ladro di Zed, a mio parere un capolavoro.
- Il murales di Blu omaggio ad Sopa, street artist uno dei pionieri di Draw the line. Nella facciata una palla di roccia si stacca dalla città e resta sospesa verso il cielo

Blu quartiere San Giovanni
- Love letters tots, la facciata lettering di Raser
- La facciata geometrica dai colori pastello di Joys Ead
- Due muri di Dado Ferri di cui uno è Studio di scrittura.
- Impressionante anche la facciata realizzata da Made514

L’opera di Joys nel quartiere San Giovanni

L’opera di Zed1
Già solo con una passeggiata qui ci si riempie gli occhi di bellezza e la mente di spunti di riflessione. Arrivando a San Giovanni, tra l’altro, abbiamo notato altri pezzi come quello di Mister Thoms in via Scardocchia.
Via Novelli
Spostandoti verso il centro una lunga serie di murales si trovano in via Novelli. Parcheggia e fai una camminata dal sottopassaggio in poi: anche qui di opere di grande impatto ce ne sono parecchie. L’elenco degli artistici che hanno realizzato i pezzi in questa parte di città è lungo: Smake, Des, Korvo, Made 514, KNZ, Sera, Etnik, Emeid, Drak Crew, Dado, Zed 1, Zofa, Onem e molti altri.
Ex Romagnoli
Spostandoti verso il centro fai un salto all’ex Romagnoli (ex campo sportivo): qui è stato concesso anni fa il primo muro ufficiale per la street art e qui si sono svolti diversi eventi del Draw the line. Le gradinate sono ricoperte di opere, realizzate da diversi artisti locali ma anche provenienti dal resto d’Italia.

Street art Ex Romagnoli
Draw the line: la Pandemia di Blu
Sempre restando in zona centrale non puoi non fare una sosta in via Muricchio, dove Blu ha realizzato il suo ultimo muro a Campobasso: Pandemia. Un grosso murales nella facciata della sede dell’associazione Malatesta. Una quantità infinita di panda assalta una città. Prenditi il tempo di ammirare ogni dettaglio: è straordinaria. Nella parte sottostante si trovano i graffiti di Sopa e Smake.

La pandemia di Blu
Street art a Campobasso: Terminal degli autobus
Altra tappa immancabile in un giro alla scoperta della street art di Campobasso è il teminal degli autobus. Mi è capitato più volte di passare da qui in bus andando verso Napoli e dintorni e dal finestrino vedevo intravedevo i disegni: da lì è nato il mio pallino di visitare Campobasso, poi ho scoperto il Draw the line.

Il murales di Blu al terminal dei bus
Sulle pareti di questa zona si possono ammirare altri pezzi stupendi, tra i maggiori
– Blu con un’opera di denuncia forte sul lavaggio del cervello.
– Alleg con un muro che sembra un’auto-denuncia, dove persone scivolano sui loro stessi rifiuti: un modo per riflettere sull’incapacità di gestire i rifiuti e sulla conseguente importanza di cambiare modo di vivere e di gestire gli scarti.
– Roa con un pezzo che sembra schizzato a pezza sul ciclo della vita
Ma non sono finiti qui, ci sono le opere di NafMK, Icks, Reser, Hitnes, Kunos, Sten&Lexe altri.

Murales al terminal dei bus
Queste sono le zone che abbiamo avuto modo di vedere noi, ma ci sono ancora altre opere in giro per Campobasso. Tra le vie da mettere in lista puoi aggiungere: contrada Fontana Vecchia e via Monforte. Nella prima trovi Ravo con l’opera “San Michele” e Luis Gomez con l’opera “Corpus Homini” oltre a 2 giovani artisti, Simone Carraro e Luogo Comune. In via Monforte sulla struttura del Mercato Coperto hanno dipinto Ericailcane, Sopa, Zed1, Claudia Romagnoli e Pin.
Spero che questo mio tour alla scoperta della steeet art di Campobasso e del Draw the line ti sia piaciuto e sia uno spunto per una visita in città.
Se ti piace questa forma d’arte di articoli in questo blog ne trovi parecchi, basta che clicchi qui.