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Weekend a Lecce: cosa vedere nella perla del Salento

Di Camilla
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– Weekend a Lecce: cosa vedere –

Lecce per me è un abbraccio di meraviglia. È lo stupore che si prova quando, voltando l’angolo di uno stretto vicolo, ci si imbatte nelle facciate barocche straordinariamente decorate. È quel senso di mistero dietro i maestosi portoni che nascondono suggestivi cortili. È la bellezza dei suoi decori mista al logorio del tempo, che ha intaccato la fragile pietra gialla facendo svanire dettagli, ma senza nasconderne il fascino. 

Sono stata a Lecce due volte. La prima ero rimasta così colpita dalla città che ho deciso, dopo qualche anno, di tornarci e rivederla da capo, riscoprendola di nuovo e concedendomi più tempo per fare tutto con calma. Per visitare Lecce basta un weekend, ciò non toglie che puoi decidere di regalarti qualche giorno in più e scoprire anche i dintorni, che oltre allo stupendo mare hanno molto altro da offrire.

In questo articolo ti racconto cosa vedere in un weekend a Lecce.

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Uno dei cortili

Weekend a Lecce: cosa vedere

Ho passeggiato a lungo per Lecce, intrufolandomi anche nelle viuzze dove non ci sono monumenti famosi ma si può ammirare la bellezza degli antichi edifici fuori dai movimentati e affollati corsi principali. Sono uscita prestissimo per camminare in tranquillità, mentre il centro si risvegliava e le vie lentamente prendevano vita. Ho scoperto angoli e chicche che non devi perderti.

Di seguito un elenco di cosa vedere a Lecce, ma proseguendo nella lettura troverai anche alcune curiosità e qualche consiglio pratico.

  • Piazza Duomo 
  • Via Vittorio Emanuele II
  • Chiesa di Santa Croce
  • Chiesa del Gesù
  • Chiesa di Santa Chiara
  • Castello di Lecce
  • Piazza Falconieri
  • Via Palmieri
  • Anfiteatro romano
  • Piazza Sant’Oronzo e il Sedile
  • Teatro romano
  • Vicoli caratteristici
  • Le porte di Lecce
  • Museo Faggiano
  • Street art

Cosa vedere a Lecce

Piazza Duomo e via Vittorio Emanuele II

Uno dei luoghi più affascinanti di Lecce è indubbiamente piazza del Duomo, che si apre lungo via Vittorio Emanuele II. C’è un unico accesso e ciò le dona già un aspetto particolare. A questo si aggiunge la spettacolarità degli edifici.

Probabilmente era la sede dell’antico foro cittadino, poi con la costruzione della cattedrale in età Normanna divenne il cuore religioso della città e, con il tempo, si riempì anche di botteghe artigiane.

Dal 1600 per due secoli vi si tenne una fiera cittadina la prima domenica di ottobre: ogni mercante o compratore doveva offrire un dono al vescovo su un vassoio che si chiamava “spasa”, da qui il nome della fiera divenne la Spasa di Monsignore.

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Piazza del Duomo

Sulla piazza si affacciano la stupenda cattedrale, il palazzo vescovile e il seminario. La cattedrale fu costruita intorno al 1100 per poi essere ristrutturata in età Sveva un secolo dopo. Nel XVI secolo, considerata troppo piccola e poco maestosa rispetto alle chiese dei vari ordini religiosi, fu demolita e fu costruita l’attuale cattedrale. L’arcivescovo Pappagoda affidò i lavori all’architetto leccese Zimbalo, uno dei maggiori esponenti locali del Barocco.

La cattedrale

La facciata che si vede entrando nella piazza non è in realtà la principale, ma proprio per la sua posizione fu superbamente decorata per affascinare chi arrivava. La principale, sul lato corto, è più austera, impreziosita dalle statue del patrone Sant’Oronzo e da altri santi, tra cui Sant’Irene, la precedente patrona di Lecce. Il campanile è alto 72 metri, con un ultimo piano ottagonale e la cupola maiolicata. Accanto alla cattedrale c’è il palazzo vescovile e il seminario della fine del ‘600 inizi del ‘700.  Un weekend a Lecce non può che iniziare qui.

Via Vittorio Emanuele II

Dopo aver visitato piazza Duomo un bel giro lungo via Vittorio Emanuele II è d’obbligo, fino a raggiungere una delle porte cittadine. Lungo il corso troverai negozi di artigianato e vari locali, molti dei quali turistici.

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Via Vittorio Emanuele II

Sempre lungo questa via si trova un altro degli edifici storici della città: l’ex conservatorio di Sant’Anna, accanto all’omonima chiesa. In questo luogo venivano accolte le donne leccesi che decidevano di ritirarsi a vita privata e solitaria. Purtroppo l’interno non è visitabile, ma a volte si può accedere al cortile dove c’è un albero secolare.

Non troppo distante c’è anche l’ex monastero dei Teatini, dove nell’ampio cortile vengono ospitati eventi e concerti.

La chiesa di Santa Croce

Un’altra delle meraviglie di Lecce, non avrei altri termini per definirla, è la Basilica di Santa Croce, la cui facciata è forse una delle cose più spettacolari da vedere in città. Fu infatti costruita proprio per creare un effetto “wow” e attirare i passanti nel periodo della Controriforma: era la chiesa che doveva rappresentare l’ordine dei Celestini. Il luogo dove fu edificata era in realtà il quartiere ebraico, ma con l’avvio dei lavori l’area cambiò e divenne il quartiere di San Martino.

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Chiesa Santa Croce

Viene considerata un emblema del Barocco anche se è un mix di stili, dovuti alla lunga costruzione che occupò oltre un secolo, iniziata a metà del ‘500. La parte inferiore è meno ricca, in stile cinquecentesco e rinascimentale; mentre quella superiore (fatta costruire nel ‘600) è più elaborata e in pieno stile barocco, con decorazioni tondeggianti e vegetali.

Si potrebbe passare un’ora ad ammirare tutti i dettagli della facciata, con i tanti significati allegorici, i giochi prospettici, le figure geometriche perfette e i riferimenti storici, come quello della sconfitta della flotta Ottomana nella battaglia di Lepanto (che rappresentava il trionfo della Cristianità). Il rosone centrale è il più grande di Puglia e nei decori, tra i vari volti, sembra esserci anche l’autoritratto dell’architetto Cesare Penna.

Noi ci siamo arrivati, la prima volta, da piazza Sant’Oronzo passando per vicolo Umberto I, una delle vie storiche per l’arte della cartapesta. C’è ancora un’antica bottega dove ti consiglio di entrare: le opere realizzate sono stupende.

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Convento dei Celestini

Accanto alla basilica si trova lo stupendo convento (oggi palazzo del governo), un’altra meraviglia architettonica che lascia senza parole.

Tra le chiese di Lecce

Chiesa di Santa Chiara 

Considerata un gioiellino del Barocco leccese, la chiesa di Santa Chiara fu ricostruita nel ‘600 sul luogo di una precedente chiesa, su progetto dell’architetto Giuseppe Cino, altro esponente importante del Barocco. La facciata ha il caratteristico andamento convesso del primo ordine del prospetto, che in corrispondenza dell’ingresso arretra mentre ci si avvicina ai lati.

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Chiesa Santa Chiara

All’interno colpiscono i maestosi altari decorati in stile Barocco, ma la caratterista più particolare è il controsoffitto in cartapesta, la cui realizzazione coinvolse diverse botteghe locali. La lavorazione della cartapesta è tipica in città, dove si affermò soprattutto a partire dal ‘700. Accanto alla chiesa c’è anche una via il cui nome richiama quest’antica tradizione.

Chiesa del Bambin Gesù

Altra chiesa particolare, da inserire in una lista di cosa vedere a Lecce, è quella del Gesù della metà del ‘500: sulla facciata si ammira lo scudo tra gli angeli tipico dei Gesuiti (che vollero la chiesa) e il bambino che benedice tutti.

Chiesa di San Matteo

Tra le chiese da visitare c’è poi quella di San Matteo, non distante da quella di Santa Chiara, anche questa tipica del Barocco leccese. Tra le particolarità da notare c’è la differenza delle colonne nella facciata: secondo una leggenda, durante la costruzione il Diavolo fu colto da gelosia per la bellezza dell’edificio e tolse la vita all’autore lasciando incompiuta la colonna.

La mia panoramica sulle chiese di Lecce si conclude con quella di San Giovanni Battista, particolare tra l’altro per la croce quadrata con tutti i lati uguali.

Weekend a Lecce, oltre le chiese

Piazza Sant’Oronzo

Finora abbiamo parlato soprattutto di chiese, ma un weekend a Lecce non può ridursi solo agli edifici religiosi, anche se la loro bellezza lascia incantati. Nella piazza principale si trova un altro monumento significativo: l’anfiteatro, che ricorda come la città ebbe un ruolo importante nel periodo romano, poiché era un municipium.

La sua capienza è di circa 20.000 persone, non molto lontana da quella dell’arena di Verona. Fino al 1920 in realtà la piazza era ricoperta e il sito sconosciuto, ma durante i lavori per la fondamenta di alcuni edifici emersero alcuni reperti e da lì fu riportato alla luce buona parte dell’anfiteatro.

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Anfiteatro romano

Accanto all’anfiteatro si trova il Palazzo del Seggio, comunemente detto “il sedile”, fatto costruire dal doge veneziano nel 1592: con un’architettura che unisce stile barocco e rinascimentale, era volutamente aperto per dare un significato di trasparenza all’amministrazione e alla politica. Di fronte si trova la colonna di Sant’Oronzo, patrono della città. Fu realizzata con i pezzi di pietra crollati da una delle colonne romane alla fine della via Appia a Brindisi.

Tolti questi tre monumenti, il resto della piazza purtroppo non è così bello e lascia un po’ sorpresi rispetto alla spettacolarità del resto della città.

Teatro Romano

Non distante dalla piazza principale, tra le strette vie del centro storico si trova il teatro romano di epoca augustea, altra tappa immancabile di un weekend a Lecce. Si può visitare solo su prenotazione, ma già da fuori si può ammirare facilmente. Mi ha colpito tanto la prima quanto la seconda volta vedere come questa testimonianza di epoca romana sia così nascosta tra strette vie, facile che sfugga al visitatore non attento.

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Teatro Romano

Il Castello

Non lontano dalla piazza principale si trova il castello di Lecce, da tutti conosciuto come il castello di Carlo V: nel ‘500 l’imperatore Carlo V D’Asburgo fece demolire la precedente costruzione medievale e fece erigere una fortezza in stile militare.

Oggi è sede di alcuni uffici comunali e sale espositive come il museo della cartapesta. Durante la nostra prima visita a Lecce avevamo visitato i sotterranei ed un’attività che consiglio vivamente a chi non è mai stato a Lecce.

Tra i vicoli di Lecce

Oltre ai monumenti più famosi, la bellezza di Lecce sta nella sua tipica architettura e nei suoi stupendi palazzi. Tra le vie che ti suggerisco assolutamente di percorrere c’è via Palmieri, dove ti imbatterai nell’omonimo palazzo dalle caratteristiche ringhiere a petto d’oca con foglia intagliata. Altra sosta consigliata è in piazzetta Falconieri, dove sorge palazzo Marrese: la facciata colpisce subito e prestando attenzione si notano le particolari  mensole che reggono il balconcino e il portale con quattro colonne che terminano con delle cariatidi.

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Palazzo Marrese

Altra via storica, che ci ha suggerito la guida, è vicolo degli Alberici, dove potrai ammirare l’antica pavimentazione. Qui non ci sono edifici importanti, ma è il luogo ideale per vedere la città di un tempo.

Se come me non ti vuoi fermare alle tappe classiche ma ti piace gironzolare, ti suggerisco di concederti una passeggiata anche nei vicoli dietro via Vittorio Emanuele II, tra via delle Giravolte e via Ermenegildo Persone: come per il vicolo di prima, non troverai palazzi importanti ma potrai goderti scorci caratteristici. Per me visitare Lecce vuol dire anche questo.

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Tra i vicoli

Le porte di Lecce

Tra le tappe storiche di un weekend a Lecce ci sono le sue antiche porte, probabilmente ci passeresti comunque per entrare in centro, ma voglio segnalartele. Gli ingressi storici di Lecce erano 4: Porta Rudiae, Porta Napoli, Porta San Biagio e Porta San Martino.

Quest’ultima è andata distrutta ma le altre sono ancora visibili in tutta la loro imponenza. Porta Rudiae fu ricostruita nel 1700 poiché l’originale era crollata così Porta San Biagio della seconda metà del ‘700, mentre Porta Napoli fu edificata nel 1548.

Museo Faggiano

Tra le chicche del centro storico di Lecce c’à anche il museo Faggiano, un edificio storico privato dove durante i lavori di ristrutturazione sono stati rinvenuti antichi reperti risalenti ad epoche diverse: sono state ad esempio ritrovati segni dei insediamenti di epoca messapica (V sec. a.C.) e poi una cisterna del XVI-XVII secolo ma anche alcune tombe e altri resti di diversi periodi.

Street art a Lecce Le porte di Lecce

Prima di concludere questo articolo dedicato a un weekend a Lecce e le cose da vedere, ti segnalato anche la street art: la capitale del Barocco riserva sorprese interessanti anche da questo punto di vista e buona parte del merito va al progetto 167/B street: un laboratorio artistico che si dedica alla sperimentazione nel campo dell’arta urbana e che ha portato alla realizzazione di stupende opere nel quartiere 167 B. Te ne parlerò presto.

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Vicoli di Lecce

Consigli pratici

Il mio suggerimento è di scoprire Lecce con una guida: l’ufficio informazioni organizza visite di un paio d’ore che ti raccontano i luoghi più interessanti e molte curiosità storiche e culturali. Io l’ho fatta entrambe le volte che sono stata in città, il percorso è stato leggermente diverso, ma in entrambi i casi l’ho trovata un valore aggiunto.

Per visitare le principali chiese c’è un biglietto unico, che ti consiglio di fare e che da accesso anche ad un’applicazione che spiega i vari siti religiosi inclusi nel ticket (è molto dettagliata e secondo me utilissima).

Per un aperitivo o un giro la sera ti suggerisco piazza Vittorio Emanuele: è piena di gente (in periodo covid forse anche un po’ troppa) e di locali.

Spero che questa mia guida per un weekend a Lecce ti sia utile per scoprire uno dei luoghi più suggestivi della Puglia.

Se poi hai modo di fermarti più tempo in questa stupenda regione qui trovi una serie di articoli su altre località da non perdere. 

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