– Scoprire Matera in un giorno –
Matera è un luogo unico, di quelli che ti lasciano senza parole per la sua unicità, la sua bellezza e la sua storia. Dall’alto regala vedute affascinanti, che sembrano perfette scenografie di un presepe. Poi ti addentri nei suoi vicoli e scopri un susseguirsi di scorci suggestivi, angoli di un passato a volte lontanissimo, a volte vicino, che hanno ritrovato nuova vita. Perché Matera è anche questo: una città che ha saputo riscoprire se stessa, valorizzare la sua ricchezza e trasformare quella parte di sé che era fonte di vergogna in qualcosa di speciale. Molto c’è ancora da fare, ma la linea sembra dettata.
Ero stata a Matera quasi dieci anni fa e ne ero rimasta molto colpita; ci sono tornata in una caldissima giornata di fine settembre e l’ho ritrovata ancora più bella. Non è un caso che sia stata scelta come capitale europea della cultura 2019 e mi ha fatto particolarmente piacere tornarci in questo periodo, in cui c’è già fermento in vista del prossimo anno.

Una parte del sasso barisano dall’alto
Matera, la città scavata nella roccia
Matera è uno dei più eclatanti esempi di civiltà rupestre. È una città scavata nella roccia e in parte ricostruita sopra: il materiale estratto dalle grotte veniva infatti usato per edificare palazzi. Abitare all’interno della roccia era piuttosto diffuso lungo il Mediterraneo nell’antichità, non per una questione economica, ma per la volontà di sfruttare al massimo ciò che la natura offriva. Secondo la guida che ci ha accompagnate, tra le particolarità di Matera c’è quella di essere una delle città più antiche al mondo, dopo Aleppo e Gerico, ma che a differenze delle altre non è sorta sul mare. Matera, però, è una rarità anche perché è stata abitata ininterrottamente dall’età preistorica.

Scorci di Matera dalle chiese rupestri
Da città sostenibile a vergogna d’Italia
Nel ‘600 Matera era ancora una città sostenibile proprio per la sua capacità di sfruttare ciò che la natura dava. Il sistema andò in crisi nel ‘700, quando divenne capoluogo della Lucania. La popolazione aumentò e la borghesia iniziò a trasferirsi nei palazzi sul piano (la parte più alta), lasciando i sassi. Si creò un discrimine tra benestanti e poveri, sempre più marcato anche a causa del sovraffollamento dei sassi: venivano abitate anche le grotte prima destinate ad animali e cantine. Nei sassi mancavano elettricità, sistema fognario e acqua corrente. Le condizioni igienico sanitarie erano terribili e il tasso di mortalità infantile altissimo. Così fu fino agli anni ’50. Famosa è la denuncia di Carlo Levi, con il suo libro “Cristo si è fermato ad Eboli”. Anche grazie a quella, il Governo De Gasperi intervenne.
Dall’abbandono alla rinascita
Le persone furono costrette ad abbandonare i sassi per spostarsi in nuovi quartieri popolari e quella parte di Matera rimase abbandonata per circa 20 anni, quando si decise che il recupero e la conservazione dell’area erano d’interesse nazionale. D’altronde il suo sistema di raccolta delle acque piovane rappresentava una grande opera d’ingegneria: fu questo aspetto a portare al riconoscimento di patrimonio Unesco. Il recupero dei sassi è stato possibile grazie ad un connubio tra pubblico e privato, che ha visto la riassegnazione a condizioni agevolate dei sassi a privati cittadini di Matera che si sono presi in carico la loro conservazione.
I sassi, la Civita e il Piano
Quando si parla di Sassi di Matera si fa riferimento ai due grandi quartieri che sono nati intorno a due fondi vallivi: il barisano è quello rivolto verso Bari, mentre il caveoso è quello verso il monte Scaglioso, nel medioevo noto come Mons Caveosus. Sopra sorgono la Civita, la parte più antica, e il Piano, caratterizzato da palazzi barocchi e rinascimentali. La parte più suggestiva è quella dei sassi, ma un giro al resto del centro storico è d’obbligo. Di fronte si sviluppa l’affascinante altopiano della Murgia, anch’esso pieno di grotte. Si raggiunge in auto ed è una tappa da non perdere a Matera.
Cosa vedere a Matera
Itinerario alla scoperta di Matera
Un buon punto di partenza per scoprire Matera è piazza Vittorio Veneto, da lì si può avere una bella visuale sui sassi. Si può quindi procedere verso piazza del Sedile, dove si erge l’antico palazzo del governo, caratterizzato dalle statue delle virtù. Si prosegue poi verso la Cattedrale e da lì si scende verso il sasso Barisano, proseguendo per quello Caveoso. Questo è solo uno degli itinerari, perché si potrebbe anche scendere ai sassi direttamente da piazza Vittorio Veneto.

Una veduta di Matera da piazza Vittorio Veneto
Le cose da non perdere a Matera
Il bello di una visita a Matera è passeggiare con calma tra i suoi vicoli, darsi il tempo di scoprire ogni angolo e ogni vicinato (le piazzette all’interno dei sassi in cui si affacciavano varie abitazioni: lì avveniva gran parte della vita quotidiana, perché le grotte erano troppo piccole e buie). Questa bella camminata prevede però delle tappe imperdibili.
Nella mia recente visita mi sono potuta fermare poco tempo in città, queste sono le cose da vedere a Matera in giorno:
- le chiese rupestri
- la casa grotta
- il palombaro
- la cattedrale
Di seguito ho aggiunto altri suggerimenti tratti dal mio primo viaggio, per chi avesse più tempo.
Il fascino delle chiese scavate nella roccia
Per scoprire uno degli esempi più affascinanti di chiese rupestri, per cui Matera è tanto famosa, la cosa migliore è visitare le chiese di Madonna delle Virtù e di San Nicola dei Greci. Il complesso fu realizzato intorno all’anno 1000 scavando interamente la roccia, per cui è tutto all’interno della grotta. Sono ancora visibili alcuni affreschi ed è sicuramente un luogo di grande fascino, tra le tappe da non perdere a Matera. Anche qui, come poi nelle case grotte, viene mostrato il sistema di canali e cisterne che permettevano di portare l’acqua nei sassi. (Biglietto: 5 euro).
Nella mio primo viaggio a Matera invece avevo visitato la chiesa Santa Maria di Idris nel sasso caveoso, sulla sommità dello sperone roccioso Monterrone, in parte scavata e in parte costruita. San Pietro Barisano è invece la più grande chiesa rupestre della città di Matera: l’impianto originario risale al XII – XIII secolo ma ha subito varie modifiche.

Chiesa Santa Maria di Idris
Scoprire la vita nelle grotte
Per capire che cosa volesse dire vivere nei sassi di Matera intorno agli anni ’50 occorre visitare una casa grotta. Ce ne sono più di una, io sono stata alla casa di Vico Solitario 11 nel sasso caveoso. Entrando in quello stretto spazio dove si ammassavano persone, animali, attrezzi da lavoro e provviste ci si rende conto di quanto fosse difficile vivere in quel modo. Questa casa fu abitata da 11 persone più alcuni animali fino al 1956. (Biglietto 3 euro).

All’interno di una casa grotta
Il Palombaro di Matera
Il palombaro è un’enorme cisterna situata sotto piazza Vittorio Veneto che fa parte di un più ampio sistema di cisterne che servivano a rifornire la popolazione di acqua. È proprio questo complesso sistema di raccolta delle acque che ha permesso a Matera di diventare città Unesco. Il Palombaro risale al XIX secolo e fu costruito proprio con l’ampliamento della città, ma venne riscoperto nei primi anni ’90. Oltre a quella piovana, vi convoglia anche l’acqua di una sorgente. (Biglietto 3 euro – ingresso a gruppi in orari fissi). Forse è la visita che mi ha entusiasmata meno perché non c’è molto da vedere.
Il Piano e la Civita
I sassi di Matera sono probabilmente la parte più caratteristica della città, ma come dicevo prima non si può tralasciare l’area fuori dai sassi, quella composta da chiese e palazzi, di cui alcuni molto belli. Tra le tappe di un viaggio a Matera c’è sicuramente la Cattedrale, costruita tra il 1230 e il 1270, posta nel punto alto della città, da cui si gode una bellissima vista. Tra le chiese ti suggerisco quella del Purgatorio, piena di rimandi alla morte e alla redenzione (impossibile non notare il portale di scheletri), e quella di San Giovanni Battista.

La cattedrale di Matera
Che Matera sia una città stupenda non sono l’unica a dirlo, spero che con questo articolo io ti abbia però fornito qualche spunto in più per una visita alla città.
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13 Commenti
[…] meta perfetta per un weekend in Italia, soprattutto a primavera, è l’affascinante Matera. A mio parere parere, il bello di visitare un posto come questo è di darsi il tempo per girare tra […]
Ci sono stata un mese fa, una città che ti lascia a bocca aperta! Ogni angolo è un paesaggio da cartolina!
Hai perfettamente ragione! 🙂
È indubbiamente una città da vedere. Le chiese scolpite nella roccia sono impressionanti anche solo a vederle in foto, chissà dal vivo. Devo veramente organizzarmi per una trasferta da queste parti!
Ciao Daniela, si dal vivo sono ancora più suggestive. Matera merita decisamente una visita.
Matera sta avendo una grande successo in questo ultimo anno ed è una città che mi attira molto! Spero vivamente di riuscire a visitarla|
Ciao Cassandra, il fatto che sia stata nominata Capitale europea della cultura sta portando molti turisti, ma di sicuro si merita tutto il successo che sta avendo. Spero tu possa visitarla presto. 🙂
Dev’essere magica questa città! Forse a marzo riuscirò a farci un salto e giuro che non vedo l’ora!
Te lo auguro Cinzia, è una città stupenda.
Matera è veramente una perla italiana, e tu l’hai descritta divinamente, le foto poi parlano da sole. Vorrei tanto ritornarci, ci sono stata dieci anni fa, oggi vorrei prendermi anche più tempo per vederla. grazie per questo viaggio virtuale
Grazie a te Anna. Spero tu possa tornarci presto.
Ogni volta che vengo al sud mi riprometto di passare da Matera e visitarla, devo riuscire prima o o poi !
Ciao Daniela, si è una tappa da fare prima o poi ma il 2019 è l’anno ideale. 😉