– Ville Vicentine: quali vedere –
Abbiamo costeggiato l’alto muro sorvegliato dalle leggendarie statue dei nani. In cima alla ripida salita, proprio dietro l’angolo, si trova il grande cancello d’ingresso: davanti ai nostri occhi, illuminato da un brillante sole estivo, si apriva il delizioso giardino all’Italiana che conduce alla stupenda casa signorile completamente affrescata da Giambattista Tiepolo e dal figlio Giandomenico. Ancora pochi passi ed eccoci nell’incantevole Villa Valmarana ai Nani, una delle più famose ville venete visitabili a Vicenza.
Che Vicenza sia un incanto l’ho già detto in un precedente articolo (trovi cosa vedere a Vicenza qui). Per rendere perfetta una visita in città, e lasciarsi avvolgere appieno dall’eleganza e dalla ricercatezza di quest’angolo di Italia, consiglio assolutamente di visitare una o più delle ville vicentine. La bellezza delle ville Venete è risaputa: tra il ‘500 e il ‘700 furono realizzate oltre 4000 case signorili, molte delle quali stupende e ancora oggi visitabili. Alcuni capolavori si devono al genio artistico di Andrea Palladio, altre furono opera di altri bravi e noti architetti. Diverse di esse custodiscono affreschi meravigliosi che le rendono uniche.
Le ville Venete
Si potrebbe trascorrere giorni e giorni con itinerari dedicati anche solo a questi affascinanti edifici. Costituiscono un patrimonio storico artistico e architettonico immenso, testimonianza di un periodo di ricchezza ma anche operosità, legato alla stabilità della Repubblica di Venezia. I loro committenti erano di solito famiglie nobili ma anche ricchi borghesi.

La sala centrale di Villa La Rotonda
Queste ville immerse nella campagna non erano però dei semplici luoghi di rappresentanza: erano infatti grandi e organizzate tenute agricole e al tempo stesso sofisticate dimore signorili, spesso usate come residenza per le vacanze, rifugio bucolico o mezzo per dimostrare la ricchezza accumulata. Molte di essere sono affiancate da stalle, bacchesse (le tipiche costruzioni venete, spesso porticate, destinate agli ambienti di lavoro) e vigne.
Nel nostro giro in veneto dell’estate 2021 sono riuscita a visitarne un paio tra le più più belle e particolari della provincia di Vicenza: Villa Valmarana e Villa La Rotonda.
Informazioni pratiche
Entrambe le ville che ho visitato a Vicenza sono raggiungibili con un lungo percorso a piedi dal centro città, ma se vuoi evitarti la lunga passeggiata puoi andare in auto. Purtroppo però dovrai lasciarla piuttosto lontano dagli ingressi, perché davanti a Villa Valmarana ai nani il parcheggio è piccolo, mentre sulla strada che costeggia Villa La Rotonda c’è il divieto di parcheggiare.
In generale prima di visitare le ville venete, che siano a Vicenza o fuori, ti consiglio di informarti bene sui giorni e orari di apertura nel periodo che ti interessa, perché alcune di esse oltre a non essere sempre aperte vengono usate per eventi privati, quindi potresti trovarle chiuse.
Le ville vicentine, come gran parte delle ville venete, sono private e gli ingressi di solito si aggirano intorno ai 10 euro per ciascuna dimora.
Le ville Vicentine tra Palladio e Tiepolo
Villa Valmarana ai nani
La prima delle ville Vicentine che ho visitato è villa Valmarana ai nani: la struttura è composta dalla dimora signorile centrale, dalla foresteria e dalle scuderie. La palazzina principale fu edificata nel 1669, mentre gli altri due edifici successivamente e sono opera di Francesco Muttone. Il luogo è di quelli da favola, con l’ampio giardino su cui si affacciano i due edifici più importanti e che prosegue sul retro con stupendi tunnel di piante fino ad una fontana.

Villa Valmarana ai nani
A rendere speciale e nota questa dimora da un punto di vista artistico è lo spettacolare ciclo di affreschi, riconosciuto come uno dei capolavori del ‘700, opera di Giambattista Tiepolo e del figlio Giandomenico.
Gli affreschi di Villa Valmarana ai nani
Giambattista Tiepolo, nel pieno della sua maturità artistica, affrescò la dimora principale con scene epiche scegliendo episodi sentimentali tratti da: Ifigenia in Aulide, Iliade, Eneide, Orlando Furioso, Gerusalemme Liberata. Salendo le scale si accede al salone centrale su cui si affacciano le stanze laterali. Dal lato opposto dell’ingresso, osservando dalle finestre, si può già ammirare il parco sul retro.

Palazzina centrale di Villa Valmarana ai nani
Questa palazzina è un tripudio di bellezza, che accompagna il visitatore attraverso racconti epici mentre si passa accanto alle decine di foto di famiglia dei Valmarana. Nelle diverse epoche, in queste stanze, sono stati accolti personaggi politici, artisti, reali e personaggi famosi tra i più vari.

Una delle sale affrescate da Tiepolo
La foresteria è invece opera di Giandomenico, che ha preferito soggetti tratti dalla vita quotidiana, lasciando però la realizzazione di una delle stanze al padre. In questo edificio è conservato anche uno dei pochi ritratti di Andrea Palladio.
Consiglio decisamente di prendere l’audioguida (un paio di euro in più rispetto al biglietto d’ingresso), perché viene spiegata la storia della villa e gli affreschi, rendendo la visita molto più interessante.

Una parte del parco di Villa Valmarana ai nani
Villa Valmarana ai Nani, la leggenda
Se a rendere questa dimora signorile una delle Ville Vicentine più famose sono gli affreschi dei Tiepolo, c’è però anche una leggenda che contribuisce a dare quel fascino di luogo d’altri tempi. Riguarda quei nani a cui fa riferimento il nome e che scrutano ogni visitatore. Secondo la storia, la villa era abitato da un signore che ebbe una figlia nana.

L’esterno di Villa Valmarana ai nani
Per evitare che la fanciulla scoprisse di non essere come tutti gli altri, il padre decise di assumere solo nani e fece in modo che la vita della figlia si svolgesse dentro le mura protette della residenza familiare, sorvegliata dai domestici. La fanciulla però sfuggì al loro controllo e sbirciò fuori: il suo sguardo incontrò quello di un cavaliere che ne rimase colpito e che tornò per incontrarla la sera successiva. L’uomo però scopri ben presto che la donna era una nana e fuggì via. Lei, sconvolta, si uccise e i nani dal dolore si trasformarono in statue.
Villa Americo Capra, detta La Rotonda
Tra le ville vicentine che non puoi assolutamente perderti c’è La Rotonda, un capolavoro di architettura unico, considerata una delle icone dell’opera di Andre Palladio. Superato il cancello principale, si accede ad una piccola salita adornata da un roseto e in cima si apre il grande parco su cui sorge la maestosa dimora.
La sua struttura è decisamente particolare, perché l’architetto scelse un’impostazione usata per edifici religiosi applicandola ad uno civile: il tempio romano con pianta centrale e cupola, probabilmente ispirato al Panthon di Roma.
Completamente integrata nel paesaggio, con le sue simmetrie e forme classiche, la Rotonda è simbolo di armonia e perfezione.

La Rotonda
L’interno di Villa La Rotonda
La villa ha quattro lati simmetrici con colonne praticamente uguali. L’interno è caratterizzato dalla cupola affrescata che copre la sala centrale, sulla quale si affacciano le stanze laterali. Questa struttura unica e gli affreschino rendono il salone una meraviglia. Le decorazioni iniziarono già alla fine del ‘500 e diversi scultori furono incaricati di realizzare le statue. Nelle stanze maggiori si trovano grandi camini in marmo, mentre i pavimenti sono di bucciato veneziano.

Una delle sale di villa La rotonda
Secondo la concezione di Palladio, nella progettazione della casa tutte le stanze dovevano sfruttare al meglio la luce e godere dello stupendo panorama. I volumi dovevano essere ampi ma armoniosi e doveva essere tutelata la privacy di chi la abitava e degli ospiti.

La cupola di La Rotonda
Anche in questo caso, nonostante la particolarità architettonica, come per tutte le ville vicentine c’era una funzione agricola e non si trattava solo di una residenza. Qui però le bacchesse (non visitabili e costruite da Vincenzo Scamozzi tra il 1580 e il 1590) non erano adiacenti alla palazzina centrale ma separate. Dalla villa il signore però poteva controllare le sue terre.
La villa è composta da tre livelli, ma solo un piano è visitabili. Per scoprire tutti i dettagli qui trovi una spiegazione delle scelte progettuali e delle soluzioni adottate.

Un angolo del giardino di Villa La Rotonda
Qualche consiglio in più
Se sei a Vicenza e vuoi vedere un’altra delle ville vicentine ti suggerisco Villa Zileri Motterle, la cui costruzione fu affidata a Francesco Muttoni che nel ‘700 si ispirava all’opera di Palladio. L’edificio sorge poco fuori Vicenza al termine di un ampio viale alberato circondato da un grande parco. All’interno lo scalone e la sala centrale sono affrescati dal Tiepolo. Avremmo voluto vederla, ma per questioni di tempo non siamo riusciti.
Come scrivevo sopra, le ville venete sono tantissime. Nella mia ricerca avevo preso nota anche di altre dimore signorile che nel nostro itinerario non potevamo includere ma che ti lascio qui nel caso ti possano interessare:
- Villa Barbaro a Maser, un altro capolavoro di Andrea Palladio. Quando decisero di costruirla i proprietari coinvolsero nella realizzazione anche il pittore Paolo Veronese e lo scultore Alessandro Volta.
- Villa Emo a Fanzolo, altra villa Palladiana. La dimora signorile è affiancata da due lunghe barchesse per le funzioni agricoli. La villa fu realizzata dall’architetto quando aveva già maturato una lunga esperienza in questo tipo di edifici. L’esterno è piuttosto semplice mentre l’intero è riccamente decorato.
- Villa Pisani a Stra: facendo delle ricerche ho letto che è considerata la regina delle ville venete. Solo una parte delle 114 sale sono visitabili ma pare che siano stupende. Tra queste c’è anche un salone affrescato da Tiepolo. La villa, voluta dalla famiglia Pisani, dopo la caduta del casato passò in mano a Napoleone Bonarparte, agli Asbrugo e infine divenne di proprietà del neonato Regno d’Italia.
Questi sono alcuni deòòe dimore che mi sono segnata per futuri viaggi in Veneto, sperando di poterle vedere presto e di poterne scrivere. Per il momento posso assolutamente consigliarti di visitare le ville vicentine che ho avuto modo di vedere, perché non ti deluderanno. Spero che i miei consigli ti siano utili.
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