Ero stata varie in volte in Puglia ma, per varie ragioni, i precedenti itinerari non avevano purtroppo mai incluso Alberobello. Finalmente, per il mio compleanno, mi sono regalata questa attesa e desiderata tappa, aggiungendo anche altre località imperdibili della valle d’Itria.
Che la città dei trulli sia bellissima lo dicono tutti, ma in realtà è l’intera zona ad avere un grande fascino. L’itinerario che ho preparato prevedeva varie cittadine: prima tappa Martina Franca, poi Locorotondo, Cisternino, Alberobello e per chiudere le grotte di Castellana.
Sono tutte località vicine tra loro, quindi in un weekend lungo si possono visitare in tranquillità, apprezzandone ogni angolo (se sei un tipo mattiniero a cui piacciono le giornate piene, bastano anche due soli giorni. Con un weekend lungo puoi inserire anche Ostuni). È un itinerario con il bianco come colore predominante, messo in risalto dalle tinte forti della campagna e dei fiori che decorano i borghi storici: la cosa più bella da fare è prendersi tutto il tempo per girare tra i vicoletti e immergersi nell’atmosfera del luogo.
Martina Franca e il Barocco
Il Barocco è la caratteristica distintiva di Martina Franca, che ti accoglie con i suoi eleganti edifici dai magnifici portoni (i portoni storici sono una mia fissa, lo ammetto): da palazzo Maglia a palazzo Ancona, passando per Palazzo Martucci, Palazzo Stabile, il conservatorio e palazzo Ducale, solo per citarne alcuni. Noi siamo entrati nel centro storico passando dalla maestosa Porta Santo Stefano, detta oggi Arco Sant’Antonio, nell’omonima piazza: abbiamo poi iniziato a girare e rigirare per scoprire tutte le vie.
D’obbligo la tappa alla chiesa principale di Martina Franca, la Basilica di San Martino:
sontuosa ed elegante, è stata considerata dall’Unesco “monumento messaggero di pace”. La famosa piazza Maria Immacolata è poi un gioiellino: con la sua forma semiellittica impreziosita dai portici sembra abbracciare il visitatore in un salotto cittadino, elegante e intimo. È il posto perfetto per fare una pausa dopo aver visitato il centro storico e assaggiare qualche prodotto locale (ci sono bar e ristoranti carini, oltre al punto vendita di un caseificio).

Piazza Madonna Immacolata a Martina Franca, Puglia
Locorotondo tra cummerse e angoli fioriti
Locorotondo è probabilmente il borgo che più mi ha colpita, non c’è un’unica ragione. Parte del merito è sicuramente la vista dal fondo valle, arrivando con l’auto: ti si prospettano davanti tutte quelle caratteristiche case bianche in cima alla collina e sotto i terrazzamenti delle vigne. È un’immagine da cartolina, che si imprime nella mente.

La veduta dal basso di Locorotondo con i vigneti
Poi ci sono le cummerse, le casine a punta tipiche della città, un tempo granai, che sembrano più nordiche che Pugliesi.
Il tratto barocco si ritrova anche qui, in particolare con l’elegante palazzo Morelli. A completare il quadro, ci sono le miriadi di piante e fiori con cui i cittadini decorano portoni, finestre e vicoli. Sono stupendi: i colori accesi accanto al bianco creano un contrasto che fa risaltare ogni cosa, trasformando ogni angolo in uno scorcio da immortalare. C’è anche un concorso che premia il balcone più bello.
Sembrerebbe un dipinto, ma sarebbe riduttivo definirlo così: perché girando per le viuzze di Locorotondo respiri quell’atmosfera familiare tipica dei piccoli borghi, con i bimbi che giocano in strada, le case con le porte aperte, da cui proviene profumo di cucina, e gli immancabili vecchietti seduti in strada a chiacchierare.
La visita non può dirsi completa senza una tappa ad alcune delle chiese più note, tra cui quella di San Giorgio, di San Nicola e della Madonna della Greca (questa è quella che mi è piaciuta di più). Tra l’altro, ci sono anche tanti e bei locali per giovani che animano le serate. Molti di questi si trovano sul lungomare di Locorotondo: non sono pazza, lo chiamano così anche se il mare non c’è. È via Nardelli, intorno alle mura.
Cisternino, tra Barocco e Cinquecento
Cisternino purtroppo l’abbiamo visitata con un cielo grigio che a tratti lasciava cadere un po’ di pioggia, ma non ci ha rovinato il giro. È molto simile a Locorotondo: al centro si alternano casette bianche e dimore signorili con palazzi barocchi ma anche cinquecenteschi. Il borgo è diviso in rioni, si passa da uno all’altro senza accorgersene, ma si torna sempre alla piazza, dominata dalla torre dell’orologio. Tra i simboli della città anche una torre difensiva, in realtà di avvistamento, con in cima la statua di San Nicola. Piazzette e vicoli sono pieni di localini dove fermarsi e anche qui non mancano fiori e piante a decorare il centro.
Alberobello, città dei trulli
Impossibile non aver sentito parlare di Alberobello, sicuramente la località più famosa tra quelle del nostro itinerario. La sua fama è più che meritata. Lo spettacolo dei trulli è indubbiamente suggestivo, un qualcosa di unico. A renderli ancora più affascinanti è il fatto che fossero costruiti incastrando pietre senza elementi leganti, eppure sono lì che resistono al tempo. Il fatto di non avere malta o altro come collante permetteva di demolirli e far sparire un intero villaggio al passaggio degli ispettori per la riscossione delle tasse, per poi ricostruirlo subito dopo. Se originariamente la base era circolare, e su di essa poggiava l’inconfondibile cono, oggi molti hanno pianta quadrata.

Una panoramica dei Trulli di Alberobello, Puglia
Il centro di Alberobello è diviso in due rioni: rione Monti e l’aia piccola.
Il primo è più turistico (forse troppo): ogni trullo è un’attività commerciale. Però è qui che si trovano i trulli siamesi (due trulli uniti nel tetto) e la chiesa trullo.

I celebri trulli di Alberobello, Puglia
L’aia piccola invece è la parte abitata, in realtà ora ci sono soprattutto b&b e hotel diffusi, ma non negozi. Ciò la rende molto più interessante. Noi abbiamo anche trovato due simpatici vecchietti che fanno visitare il loro trullo di famiglia (gratis o con un’offerta a piacere): ti raccontano la storia della casa e di chi ci viveva, con curiosi aneddoti.
Un po’ separato dalle due zone, ma comunque vicinissimo, c’è il trullo sovrano, il più avanzato esempio di trullo disposto su due piani (ingresso 1,50 euro). Per raggiungerlo si passa davanti alla bella chiesa dei Santi Medici.
Il modo migliore per godersi Alberobello è ancora una volta passeggiare, percorrendo tutte le stradine, perché ognuna può regalare una veduta diversa e unica. Il mio consiglio è di soggiornarci, per vederlo di notte e di giorno.

Il trullo sovrano di Alberobello, Puglia
Le grotte di Castellana, a passeggio nei meandri della terra
Il nostro itinerario si è chiuso alle Grotte di Castellana, scoperte nel 1938: uno spettacolo naturale che ti conduce a 30 metri di profondità. Il percorso guidato di un’ora e 40 minuti (circa 3 chilometri) costa 16 euro (non economico, è vero). Stalattiti e stalagmiti hanno dato vita a creazioni impressionanti e dai colori anche molto diversi tra loro, per la presenza di minerali differenti. Il percorso inizia con la grande cava, l’unica in cui si possono fare foto, dove c’è un grande foro da cui entra la luce solare, mentre quando piove si forma una cascata. Quel buco ha terrorizzato per anni la gente del posto, che pensava ci fosse l’inferno, da cui uscivano fuochi fatui e grida (erano le urla degli animali che ci cadevano e i fumi dei corpi in decomposizione). La grotta bianca è probabilmente la più bella, considerata una delle più splendenti al mondo.

La prima sala delle Grotte di Castellana
Dopo una serie di borghi, dopo il colore bianco delle case e le tinte accese dei fiori, sicuramente una passeggiata tra le grotte è stato il modo migliore più chiudere il nostro weekend in Puglia.
Se hai qualche giorno in più a disposizione, il mio suggerimento è di includere anche una visita ad altri due luoghi incantevoli di questa parte di Puglia: Monopoli (qui trovi tutte le informazioni) e Ostuni (anche qui trovi un articolo dedicato).
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[…] e fiori. Per facilitarvi la scelta vi lascio alcuni articoli per approfondire le varie località: Alberobello e dintorni, […]